Dal 7 luglio al 27 agosto 1944 radio Londra annunciò «Bobbio, la prima città del Nord Italia è liberata».
La repubblica di Bobbio è stata un’entità statuale provvisoria nata nell’omonima città emiliana in provincia di Piacenza nel contesto della VI Zona Operativa fra il 1944 ed il 1945 durante la seconda guerra mondiale dai partigiani liberatesi dall’occupazione nazi-fascista. La Repubblica si estendeva per 90 km, comprendendo un tratto della statale Piacenza-Genova in Val Trebbia da Rivergaro a Torriglia (che costituiva una zona libera a sé stante), comprendendo le valli circostanti in Oltrepò da Varzi (zona libera a se dal settembre alla seconda liberazione di Bobbio) fino a Voghera, Val Tidone, Val d’Aveto, Val Scrivia, Valbrevenna, Val Borbera, Val Grue, Val Vobbia e Val Curone. A cavallo tra il 1943 e il 1944 le esigue forze nazifasciste non ebbero la capacità d’impedire ai partigiani di espandere la loro influenza in tutto il comune e nelle valli. Il 7 luglio 1944, dopo che i partigiani avevano disarmato la Milizia contraerea, i nazisti furono costretti ad abbandonare la zona. Radio Londra annunciò «Bobbio, la prima città del Nord Italia è liberata».
Bobbio (6.500 abitanti nel 1944) è un comune dell’Appennino piacentino sul fiume Trebbia, una storica cittadina in un crocevia logistico importantissimo nel cuore del territorio delle Quattro province (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza), un’area di grandissima importanza strategica, posto sulla Strada statale 45 (Piacenza-Genova).
La VI Zona Operativa interessata dalle operazioni partigiane in Appennino si estendeva quindi in questa area fra le regioni Liguria, Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna, in un quadrilatero compreso tra le città di Voghera (PV), Rivergaro (PC), Genova e Sestri Levante (GE). Il territorio della città di Bobbio era entrato da pochi decenni nella provincia di Piacenza, infatti fino all’unità d’Italia era capoluogo della Provincia di Bobbio divenuto Circondario bobbiese nella provincia di Pavia fino al 1923 data del passaggio in Emilia sotto Piacenza, con lo smembramento del circondario e la suddivisione dei comuni fra piacentino, pavese e genovese.
– CRONOLOGIA:
settembre 1943-giugno 1944: Bobbio è occupata da esigue forze nazifasciste che permettono al movimento partigiano di svilupparsi e attestarsi nelle alte valli adiacenti al Comune.
gennaio 1944: si forma la Banda La Senese, poi Compagnia Carabinieri Patrioti, comandata dal comandante partigiano Ten. Fausto Cossu dei carabinieri.
giugno 1944: viene disarmata la Milizia contraerea.
7 luglio 1944: si forma la Repubblica di Bobbio, i partigiani costringono i nazifascisti ad abbandonare Bobbio e l’intera Val Trebbia da Torriglia a Rivergaro (90 Km.) e anche la maggior parte delle vallate contigue; su Bobbio, nel momento della maggiore espansione del Movimento di Liberazione, orbitano 3.500-4.000 partigiani.
Alle 7.30 del 7 luglio 1944 gli uomini dei comandanti “Virgilio Guerci” e “Italo Londei” entrano per primi in Bobbio seguiti dalle altre brigate e dagli uomini della divisione GL di Fausto Cossu. Bobbio si costituisce quindi in Repubblica, divisa in due zone contigue (versante piacentino e pavese: Zona A; versante piacentino e genovese: Zona B, con centro a Gorreto e Torriglia).
Il 1º agosto la Giunta occupa il Palazzo Comunale ed elegge il Sindaco-Commissario il prof. Bruno Pasquali e come Vice il dott. Mario Reposi. I primi provvedimenti presi si indirizzarono anche a Bobbio verso la definizione di un nuovo assetto amministrativo: qui da parte dello stesso comando partigiano, dopo 3 settimane, per amministrare la “Repubblica” vennero scelti abitanti del luogo non compromessi col regime fascista e che, allo stesso tempo, riscuotessero la stima del resto della popolazione.
22 agosto 1944: ha inizio l’offensiva tedesca che voleva ripristinare le comunicazioni fra la Liguria e la valle del Po’.
27 agosto 1944: dopo la Battaglia del Penice si ha lo scioglimento della “Repubblica” con i partigiani che via via si rifugiano sui monti.
29 agosto 1944: dopo due giorni di combattimenti Bobbio viene occupata dai nazifascisti.
settembre-ottobre 1944: il Movimento di Liberazione riprende vigore e ricominciano le azioni di disturbo ai danni degli occupanti.
22 ottobre 1944: seconda liberazione di Bobbio, che viene nuovamente liberata da un battaglione formato, in preponderanza, da ex alpini della “Monterosa” passati tra le file partigiane; si ricostituisce così la “zona libera” del luglio-agosto con in più la località di Varzi.
23 novembre 1944: si ha un ennesimo rastrellamento da parte dei tedeschi che si concluderà solo nel gennaio.
28 novembre 1944: Bobbio viene rioccupata dai tedeschi.
gennaio 1945: il grosso delle forze nazifasciste lasciano la zona in mano a pochi presidi fascisti.
4 marzo 1945: i partigiani attaccano i fascisti e liberano per la terza ed ultima volta Bobbio.
Dopo la Battaglia di Monticello del 15-16 aprile e la liberazione di Rivergaro il 20 aprile, avvenne la liberazione di Piacenza il 28 aprile del 1945.
https://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_di_Bobbio
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