Il Castello di Gorreto all’ex Provincia «Sarà polo universitario e culturale»

La Città Metropolitana e il Comune di Gorreto sono ufficialmente proprietari di Palazzo Centurione Scotto, noto a tutti come il castello di Gorreto. Si tratta del monumento  più importante dell’Alta Val Trebbia, acquistato dulia famiglia Centurione Scotto per un importo quasi simbolico. Ovvero, circa 150mila euro.

UN ATTO ATTESO DA ANNI

La firma davanti al notaio Alfonso D’Acquarone, che ha accelerato al massimo i tempi, è stata posta alla fine della scorsa settimana. Come conferma il sindaco del paese al confine con l’Emilia-Romagna. “L’acquisizione del castello da parte della Città metropolitana di Genova apre finalmente la strada al recupero e al rilancio del bellissimo complesso storico», osserva il sindaco di Gorreto, Sergio Capelli, che da anni chiedeva che l’istituzione pubblica facesse la sua parte: «Adesso arriva il bello ma abbiamo già alcune idee. Ringrazio il sindaco Marco Bucci, che ha creduto nel recupero e nel progetto di rilancio dell’immobile. E ringrazio il consigliere delegato della Città metropolitana, Claudio Garbarino, senza il quale non saremmo riusciti a portare in porto quest’ambiziosa acquisizione».

IL PIANO DI RILANCIO

Per quanto riguarda il futuro prossimo, la priorità è ristrutturare e risistemare l’edifìcio, che è enorme e che è in stato di parziale abbandono da anni. Il progetto è stato firmato dallo studio di architetti associati “A2”, formato da Mauro Saredi e Gabriella Sedazzarì. Il costo dell’operazione è stimato in due milioni e mezzo di euro, mentre i lavori dovrebbero durare circa tre anni. Gli interventi di riuso e adeguamento funzionale, strutturale e impiantistico del castello comprendono l’acquisizione e installazione di arredì, attrezza ture e dotazioni tecnologiche, creazione di sistemi intorniativi per la gestione e la fruizione di itinerari culturali e naturalistici, la realizzazione di un centro dì documentazione e ricerca sul patrimonio culturale immateriale, la creazione di un infopoint e di sistemi informativi per la gestione e la fruizione dei luoghi itinerari di visita, nonché per la commercializzazione dei prodotti locali. Gli interventi previsti sull’imponente edifìcio si basano su una copiosa messe di dati reperiti negli anni sia da tesi universitarie mirate al recupero e restauro sia da studi approfonditi portati avanti dalla Soprintendenza (partner del progetto). L’obiettivo è quello di creare una partnership con l’Università per portare a Gorreto un centro studi di informatica,

DIDATTICA E STORIA

«Sarà un vero campus, con studenti e docenti che pernotteranno nel futuro centro studi», aggiunge Capelli. Fino all’immediato dopoguerra nel complesso abitavano i proprietari, cioè la famiglia Centurione Scotto, che lo utilizzava come residenza estiva. Negli anni Sessanta fu sede di un monastero, poi arrivò il declino e il passaggio attraverso varie proprietà. L’edifìcio si sviluppa su quattro piani per una superficie complessiva di circa 1.300 metri quadrati, L’affaccio principale è sulla piazza centrale dì Gorreto mentre sul lato ovest, ai piedi del castello, si trova un ampio terreno pianeggiante sistemato a prato.
Fortemente segnato dall’azione del tempo e dall’incuria, l’immobile  necessita di un intervento conservativo al fine di garantirne la tutela e permettere, attraverso un progetto di riuso, di sfruttare le sue potenzialità legate alla vocazione green della valle.

Edoardo Meoli

(Articolo tratto dal quotidiano “Il Secolo XIX” del 04/02/2024)

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