Il turismo diventa più digitale con il progetto “Bobbio mon Amour”

Un percorso tra arte, storia, cultura, territorio, cibo, e benessere, questo è il progetto “Bobbio Mon Amour” che è stato inaugurato mercoledì 5 gennaio. Un progetto molto concreto che prende forma in un nuovo ufficio turistico e in nuova cartellonistica mirata a promuovere il suggestivo territorio di Bobbio. Utilizzando le più moderne tecnologie, è stata creata una nuova App che prende il nome proprio del progetto: Bobbio Mon Amour.
Presenti al momento inaugurale davanti all’ufficio Iat di piazza San Francesco, completamente rinnovato: Cristiano Casa, presidente di Destinazione Turistica Emilia, Patrizia Barbieri, presidente della Provincia, sindaci ed assessori dei comuni limitrofi: Cortebrugnatella, Coli, Travo e Zerba, nonché cittadini e commercianti. A fare gli onori di casa la vicesindaco Simona Innocente che ha letto il saluto del sindaco Roberto Pasquali, assente all’evento per motivi di salute.
«Ringrazio in primis, la vicesindaca Simona Innocente e Sabina Bertozzi per il coordinamento – ha scritto Pasquali – nonché la maggioranza e tutti coloro che si sono prodigati per la riuscita del progetto». Patrizia Barbieri ha inoltre aggiunto: «Questo percorso è un’ulteriore testimonianza del valore che ha Bobbio». A realizzare il progetto sono state la “AlmaPro” di Parma (36.295 euro e la Apogeo di Reggio Emilia (18.087 euro, per 16 tabelle e 6 plance di ferro).
Il visitatore potrà scaricare l’applicazione (con i vari moduli inclusi) da casa tramite gli store o interfacciandosi tramite totem. Lo smartphone e il tablet del visitatore si tramutano in uno strumento guida in grado di coinvolgere in una visita emozionale, alla scoperta delle particolarità e delle bellezze di Bobbio, grazie anche all’utilizzo della realtà aumentata, della realtà virtuale e della ricostruzione 3D. Questo, grazie all’utilizzo di oltre 20 beacon corazzati disposti lungo le vie del borgo e all’interno degli immobili interessati. All’interno del castello ad esempio, è possibile vedere anche oggetti ricostruiti con tecnologia 3D, oltre che “vedere” in modo virtuale come erano alcune stanze del castello all’epoca in cui era solo una fortezza militare e poi come erano quando il castello divenne anche residenza. L’invito ora è rivolto a tutti «Scaricate l’app e fate sapere cosa ne pensate».

Patrizia Marchi

(Articolo tratto dal N° 1 del 13/01/2022 del settimanale “La Trebbia”)

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