La Repubblica di Torriglia

Marzo (Giovanni Battista Canepa)
La Repubblica di Torriglia

editore FRILLI EDITORI
edizione 2009
pagine 168
formato 12×19
brossura
ISBN : 978-88-7563-490-2
EAN : 9788875634902

La Repubblica di Torriglia è forse il testo più rappresentativo sulla Resistenza in Liguria. L’autore, attraverso il tratteggio degli umili ma forti protagonisti, racconta la storia della “zona libera” che le forze partigiane riuscirono a creare progressivamente, dopo la formazione delle prime bande nel settembre del 1943, fino a coinvolgere una vasta area compresa tra i fiumi Trebbia e Aveto che, partendo dal Passo della Scoffera, giungeva fino alle vicinanze di Bobbio, comprendendo importanti località fra cui, appunto, Torriglia. Il sogno della Repubblica, con i partigiani a gestirne, tramite un comando unificato, l’amministrazione, la giustizia, il fisco, le scuole… finì nell’inverno del 1944, sotto i colpi dei rastrellamenti da parte di preponderanti forze nazifasciste.

PRESENTAZIONE

Quando mi è stato chiesto dagli editori Fratelli Frilli quale fosse il libro ligure più rappresentativo della Resistenza da ripubblicare in occasione del 64° anniversario della Liberazione, non ho avuto esitazioni.
La Repubblica di Torriglia di Marzo, nome di battaglia di Giovanni Battista Canepa, non è un saggio di storia, neppure un’autobiografia.
Nei racconti degli umili e forti protagonisti della vicenda partigiana, Marzo delinea la ricchezza di singole storie umane che diventano epopea popolare.
Marzo era stato giornalista nella redazione de “Il Lavoro”, era divenuto scrittore in Francia e in Spagna; dopo il 1945 si inventò grande cronista sportivo de “l’Unità” al seguito del Giro ciclistico d’Italia. Fondò un giornale di battaglia culturale a Milazzo.
Però amava soprattutto La Repubblica di Torriglia, quel libro di racconti che, nella struttura e nella descrizione delle emozioni, anticipa i capolavori di scrittori come Luis Sepùlveda.
È utile aggiungere al testo di Marzo la testimonianza di Maria Vitiello, per 63 anni la compagna di vita di Giovanni Battista Canepa, che racconta in modo spontaneo i sogni, le sofferenze, le speranze, le amarezze di una esistenza dedicata ai grandi valori ideali, espressi mirabilmente nell’ode epigrafe dettata dal comandante partigiano Gregori (Giorgio Gibelli)

 

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