Bobbio e il batarò dell’Antica forneria nello spot Nutella

Ogni pane ha la sua storia. Quella dell’Antica Forneria Bobbiese, una vera istituzione del paese, è finita al centro della nuova campagna pubblicitaria Nutella. Il marchio commerciale della Ferrero, nel valorizzare il lavoro dei panificatori italiani, è approdato anche nel capoluogo dell’alta Valtrebbia (già al centro di diverse campagne pubblicitarie negli anni) per farsi raccontare da Stefania Balletti e dal marito Roberto Silva la ricetta del “batarò” come lo fanno in bottega.
 
«Abbiamo rilevato questo negozio nel 1996, ormai sono quasi trent’anni – spiega Stefania – Sia mio marito, sia io, venivamo da inondi lavorativi completamente diversi e quando abbiamo deciso di cimentarci in questa avventura, in pochi avrebbero scommesso che saremmo andati avanti: ci dicevano che lasciavamo il certo per l’incerto, ma alla fine è stalo meglio così ». Nello spot, che si può vedere sia sul silo di Nutella sia sulla pagina Facebook, i due titolari spiegano come sono diventati panettieri: «Un giorno, parlando con un’amica che aveva il negozio di fronte, è saltalo fuori che questa attività era in vendita – dice Stefania nel video – noi la frequentavamo da clienti: io facevo l’impiegata, mentre mio marito era un autista di pullman. Ci siamo detti: perché non provare?
Abbiamo iniziato cosi senza avere troppa fiducia da parte dei clienti perché eravamo giovani e inesperti: ma ci abbiamo messo corpo e anima in questo negozio».
Il pane che i due piacentini presentano nel filmalo in abbinamento con Nutella è il “batarò”: «Sappiamo che viene in mente il prodotto omonimo della Valtidone: quando abbiamo incominciato a farlo non volevamo scontrarci con nessuna realtà -fa presente Stefania – e lo abbiamo ribadito anche all’agenzia che ha realizzato il filmato». «Abbiamo iniziato con la ricetta classica – fa presente Roberto -poi abbiamo pensato di aggiungere il mais e il grano saraceno: viene fatto l’impasto, poi lasciato lievitare dentro l’impastatrice, poi rotto e fatto lievitare un’altra volta, steso, tirato, messo in forma, fatto lievitare una terza volta prima della cottura: queste tre lievitazioni lo rendono piatto e uniforme, senza irregolarità». « Era il pane della tradizione contadina – continua Stefania – si faceva per vedere se la temperatura del forno a legna era corretta o meno. Mia suocera lo chiamava “salta so” perché questo pane si gonfiava e allora in dialetto lo si chiamava così ».

Betty Paraboschi

(Articolo tratto dal quotidiano”Libertà”)

Lo spot della Nutella a Bobbio

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