Borsa del pastore (Capsella bursapastoris)

Famiglia: Brabicaceae
Altri nomi della Borsa di pastore :
Barlet, borsacchina, bursa de mazzone, capsella, cimino, erba borsa, raperina, scarselline, vurza di picuraru
Descrizione:
La Borsa di pastore è una pianta erbacea annuale, a volte biennale; ha dei peli semplici e i fusti eretti (alti fino ad 80 cm), sono spesso ramificati, soprattutto in piante cresciute in ambienti ricchi di sostanze nutritive.
Se viene stropicciata ha un odore solforato. Le foglie basali sono riunite in rosetta, il loro picciolo è corto ed hanno forma variabile; le foglie del fusto sono sessili, hanno forma sagittata e sono amplessicauli.
I fiori, in numero elevato, sono inseriti su racemi senza foglie; i singoli fiori sono molto piccoli, hanno 4 sepali verdi e 4 petali bianchi.
I frutti sono a forma triangolare con la base a forma di cuneo e l’apice incavato e ricordano le borse dei pastori abruzzesi.
Dove si trova:
La Borsa di pastore è diffusissima in tutta Italia, dalla regione mediterranea a quella alpina; si trova generalmente nei luoghi coltivati, ma anche nei muri, negli incolti, nelle radure dei boschi.
Parti utilizzate:
Della Borsa di pastore si raccoglie la parte aerea tutto l’anno perché i semi cadono appena nascono e quindi danno origine a tante generazioni in un anno.
Si usa normalmente la pianta fresca.
Tempo di raccolta e conservazione:
Si raccoglie praticamente tutto l’anno (preferibilmente prima della fioritura) poiché i semi di questa pianta nascono appena cadono nel terreno e si hanno quindi parecchie generazioni nell’arco dei dodici mesi. Si sradica la pianta dal terreno, si recide la radice che non interessa, si pulisce dalla terra e si tolgono le eventuali foglie secche.
Si usa normalmente la pianta fresca.
Principi attivi:
Presenta tannini, alcaloidi e glucosidi.
Proprietà:
Viene usata come emostaticaastringente e ipotensiva.
I principi attivi presenti nella Borsa di pastore hanno tutti la proprietà di far contrarre la muscolatura dell’utero per cui ne frenano le emorragie, regolarizzando il ciclo mestruale.
Giovano anche nelle epistassi (emorragie nasali), nelle emorroidi sanguinanti e nelle gengive sanguinanti.
Preparazione e uso:
Le preparazioni sono solo ad uso interno e le principali sono: il decotto, la tintura, la tintura vinosa; la Borsa di pastore entra anche a far parte di tisane usate per la diatesi emorragica (tendenza dell’organismo alle emorragie).

Uso interno:
Per mestruazioni abbondanti e dolorose

Decotto di borsa del pastore
5 g della pianta fresca in 100 ml di acqua.
Un cucchiaino ogni ora (fino a cinque complessivamente).
Per regolarizzare la periodicità delle mestruazioni si possono bere uno o due cucchiaini di decotto per otto giorni prima della data prevista.

Decotto di borsa del pastore
Ponete in infusione 5 g di borsa del pastore in 2,5 dilitro d’acqua bollente per 15 minuti. Filtrate.
Consumatene 1-2 tazzine al giorno, a seconda delle necessità, come cura contro le emorroidi.

Infuso di borsa del pastore
Ponete 10 g di borsa del pastore in 1 dl d’acqua bollente. Fate riposare per 5 minuti, quindi filtrate.
Addolcite con zucchero o miele a piacere. Bevetene 2-3 tazzine al giorno in caso di dissenteria.

Infuso di borsa del pastore
Ponete a riposare 10 g di borsa del pastore (parte aerea essiccata) in 1 litro d’acqua bollente per 10 minuti. Trascorso questo periodo filtrate e consumatene 2 tazzine al giorno per curare le varici e in caso di mestruazioni copiose.

Vino di borsa del pastore
Pestate 100-150 g di borsa del pastore (pianta fresca) e ponete a macerare in 1 l di buon vino bianco per 8-10 giorni; agitate spesso durante la macerazione e poi colate.
Prendetene 2-3 bicchieri al giorno in caso soffriate di renella.

Notizie e curiosità: 
Il nome di questa pianta venne attribuito nel 1792 dal botanico tedesco Medicus (nome italianizzato di Friedrich Kasimir Medikus (1736-1808)) che certamente vedeva nella forma del frutto la borsa del pastore delle pecore contenente il sale pastorizio da dare alle bestie.
Secondo la leggenda un pastore, che curava le sue pecore con questa pianta, riuscì a salvare la vita a una giovane donna che non riusciva più a fermare un’emorragia uterina.
Nel corso della prima Guerra Mondiale si affiancò come emostatico ad altre due medicine già in uso per questo scopo: la segale cornuta e l’idraste (Hydrastis canadensis)

La Borsa di pastore in cucina:
Il gusto della borsa di pastore non è dei più eccelsi e pertanto, pur essendo commestibile, va usata assieme ad altre insalate rustiche che ravvivino il sapore totale della misticanza: accompagna bene il radicchio selvatico. In alcune località viene mangiata anche cotta e utilizzata per insalate estemporanee.
Ricette:

AVVERTENZA
Controindicata per chi soffre di bassa pressione arteriosa. Le dosi vanno scrupolosamente rispettate e la somministrazione va fatta sotto controllo medico in caso di emorragie di una certa entità.

Attenzione!

1) Tutte le notizie riportate in questa sezione hanno solo uno scopo informativo. In nessun caso si vuole indurre ad auto-diagnosi o auto-terapia, questo può essere molto pericoloso. Solo un medico può effettuare diagnosi o terapia, per problemi di ordine sanitario rivolgersi al consiglio di un medico.
2) Ricordiamo che la raccolta di gran parte delle piante di questo sito è soggetta alle norme regionali per la protezione della flora spontanea.

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