Sentiero di Einstein, alla scoperta dell’itinerario compiuto dal fisico nel Parco dell’Antola

Un giorno, un giovane inquieto e dalle gambe allenate arrivò al mare ligure, attraversando il Parco dell’Antola. Era il 1895, aveva sedici anni e proveniva da Monaco di Baviera. Il suo nome era Albert Einstein. Di questa storia che vi racconteremo si venne a conoscenza quando era ormai famoso, grazie ai suoi stessi racconti.

Prima di diventare il premio Nobel alla fisica che tutti noi conosciamo, Einstein ha vissuto per un po’ di tempo a Pavia, insieme al padre Herman. In quel periodo decide di andare a trovare lo zio materno, Jacob Koch, che ai tempi abitava a Genova. Insieme all’amico Otto Neustatter si mise in cammino verso il mare di Genova, imboccando l’antica via del sale medievale. Attraversò a piedi l’Appennino e proseguì passando per il Parco dell’Antola. 

Fascia, Rondanina, Montebruno e Propata. Oggi, dopo varie ricerche, si è scoperto che il percorso fatto dal giovane Albert Einstein attraverso il parco era lungo poco più di 48 chilometri. L’itinerario si sarebbe snodato anche per Bobbio e la Val Trebbia, seguendo strade provinciali o nazionali, verso Ottone e da qui verso Genova, raggiunta dopo qualche giorno di marcia. Nel corso del passaggio in Antola, Einstein avrebbe pernottato in qualche paesino, rimasto però ignoto.

Oggi il Parco regionale dell’Antola ha ripristinato quel sentiero, ricco di punti panoramici e indicato con una segnaletica a lui dedicata: il “Sentiero di Einstein”. A proporre il progetto di risistemazione del sentiero e cartellonistica è stata l’ex presidente dell’Antola, Daniela Segale, appoggiata poi dal suo successore Giulio Olivieri. 

https://www.genovatoday.it/ (24/05/2023)

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