Pentema (Torriglia)

Foto di Marco Gallione

Il borgo di Pentema, che fa capo al comune di Torriglia, è uno dei centri più belli e caratteristici di tutto l’Appennino ligure. A renderlo tanto particolare incidono sia la posizione che l’architettura delle piccole casette in pietra, le une addossate alle altre. Il paese si trova nella valle del torrente Pentemina, ricco di testimonianze di antichi mulini, che affluisce nel torrente Laccio (che qui diventa Scrivia) a Bromia di Montoggio. Per raggiungerlo è necessario oltrepassare Torriglia, verso la Val Brugneto e svoltare per la frazione di Donetta, dalla quale poi prosegue la piccola carrozzabile fino a Pentema. Recentemente è divenuto tanto noto grazie al suo Presepe, che, durante il periodo natalizio, si snoda lungo tutte le sue piccole viuzze. L’urbanistica del borgo vede come perno centrale la chiesa, che si vide poi crescere tutto attorno le piccole casette di pietra, spesso a vista. Le caratteristiche piccole finestrelle, come in numerosi altri borghi delle vallate dell’Appennino, testimoniano il bisogno di ripararsi il più possibile dal gelo che colpisce queste zone nei mesi invernali. È con l’attività connessa alla lana che gli artigiani di Pentema conquistarono un ruolo nell’economia della città: molti pentemini nel 1400 appartenevano alla corporazione dei Textorum Pannorum Lane, sia come maestri, consiglieri, die spesso anche come consoli. Famoso è da menzionare Guglielmo da Pentema che nel 1451 commissiona per conto dei lanieri una bellissima lapide a bassorilievo ancora conservata nella cripta della Chiesa genovese di Santo Stefano. Nel XVII secolo si costruisce la chiesa, con l’aiuto della famiglia Doria, e da qui i destini di Pentema seguono quelli di tutti gli altri paesi del nostro entroterra: le migrazioni stagionali verso le risaie della Lomellina, poi quelle definitive e massicce, verso le Americhe. L’ospitalità ai Partigiani, poi la svolta: l’industrializzazione di Genova e l’esodo quasi totale della gran parte della forza lavoro. Ma gli originari di questo splendido borgo ogni anno, anche solo per il periodo estivo, ripopolano le piccole casette in pietra e l’atmosfera sembra quella di un tempo.

(Fonte: N° 20 – Ottobre 2009 del periodico “Le voci dell’Antola”)

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