“Archivum Bobiense XXXV” presentato a Palazzo Vescovile

Venerdì 29 dicembre nel Salone dei Vescovi del palazzo Vescovile è avvenuta la presentazione di Archivum Bobiense XXXV che ha ripreso il suo corso normale di rivista annuale degli Archivi Storici. Sorta nel lontano 1979 per volontà di Mons. Pietro Zuccarino e diretta con competenza da Mons. Michele Tosi, aveva l’obiettivo di tenere viva la memoria di un vasto territorio legato per secoli a uno dei più importanti monasteri dello spazio europeo. Affidata nel 1996 al prof. Flavio Nuvolone per la prematura scomparsa di Mons. Tosi, vide il fiorire di nuove esperienze editoriali anche di carattere monografico come la pregevole collana “Studia” giunta alla sesta uscita nel 2022 con il volume dal titolo: “In viaggio verso il sacro. Bobbio e il piacentino nel quadro del pellegrinaggio dal mondo antico all’età contemporanea”.
Dopo alterne vicende che hanno portato alla sospensione della rivista per diversi anni, con coraggio e determinazione si è riproposta la pubblicazione mantenendo gli stessi obiettivi con l’intento di allargare l’orizzonte, andando oltre alla scala della diffusione locale come già aveva mostrato ampiamente l’operato di Nuvolone.
La presentazione del numero XXXV è avvenuta ad opera della prof.ssa Eleonora Destefanis, preziosa coordinatrice, che in un discorso articolato ha sintetizzato i sette contributi del volume, i cui contenuti abbracciano territori diversi, diocesani e non, comunque sempre in relazione a Colombano e alle pertinenze del Monastero.
Dalla piana di San Martino di Pianello con il contributo di Roberta Conversi, al Monastero di San Salvatore di Tolla in comune di Morfasso a cura di Fornari, Gallitelli, Mancassola, Moine; dall’Oltrepò Pavese con il testo di Anita Calegari a Licciorno di Borzonasca a cura di Adele Repetto. Contributi scientifici ampiamente documentati che attestano la vitalità di luoghi diversi ma tutti legati al cenobio bobbiese.
Un articolo del volume a cura di Valentina Cinieri ferma l’attenzione su un oratorio seicentesco dedicato a San Carlo Borromeo in località Poggio Villeri nel comune di Corte Brugnatella.
La rivista si apre con un articolo di Valentina Sala nell’ambito di una riflessione archeologica e storica sugli sviluppi dei due principali poli cultuali piacentini tra la tarda antichità e l’Alto Medioevo: Sant’Antonino patrono della Diocesi e Città di Piacenza e San Savino. Un saggio di Emanuele Zamperini conclude il volume ripercorrendo l’esperienza formativa e professionale di Hermes Balducci che nella prima metà del Novecento ha molto contribuito allo studio della chiesa abbaziale di San Colombano aprendo nuove prospettive non solo sull’architettura ma anche sulla scultura Alto Medievale che il complesso monastico ha conservato.
Il pomeriggio di convegno a Bobbio si è concluso con la presentazione da parte del Dott. Fabio Obertelli, curatore del catalogo del nostro museo e della restauratrice Chiara Bertolotti di un dipinto seicentesco raffigurante l’estasi di San Francesco di Giovanni Andrea De Ferrari.
La presentazione del volume di Archivum si pone al termine di un anno particolarmente ricco dal punto di vista culturale per Bobbio, iniziato con la presentazione del catalogo di Obertelli, prezioso contributo scientifico per il nostro museo, il 5 gennaio. Lungo l’anno si sono intrecciati due anniversari importanti per Bobbio, celebrati con altrettanti interessanti convegni: il 50° di fondazione degli Archivi Storici Bobbiesi commemorati presso la sede degli Archivi in particolare il 10 giugno e il 120° di vita del settimanale La Trebbia celebrato con una mostra permanente, un convegno tenuto l’11 agosto e l’uscita del numero unico del settimanale in data 5 ottobre.
Proprio su quel numero unico celebrativo dell’importante anniversario scrivevo un articolo dal titolo: “Tre parole raccontano Bobbio: spiritualità, cultura, arte”. Ritengo che la dimensione culturale quest’anno sia stata “onorata” dai diversi momenti di convegno e testi nuovi, non ultimo la riproposta della “Vita di S. Colombano” scritto dal vescovo Antonio Gianelli nel 1844.
Raccogliere e rilanciare l’eredità culturale di Colombano e del suo monastero è responsabilità e impegno che ci onorano.

Don Aldo Maggi

(Articolo tratto dal N° 1 del 11/01/2024 del settimanale “La Trebbia”)

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