Dal governo 300 milioni contro l’abbandono delle aree montane

Il governo ha varato in Consiglio dei ministri un piano per le aree montane del Paese, che punta a favorirne lo sviluppo e a contrastarne lo spopolamento. Una legge organica per la montagna italiana attesa da quasi trent’anni, che prevede lo stanziamento di 100 milioni di euro per il 2022 e 200 milioni a partire dal prossimo anno, all’interno della nuova Strategia Nazionale per la Montagna Italiana. «L’obiettivo – spiega il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini – è quello di garantire anche in montagna la fruibilità di tutti i servizi essenziali, dalla sanità alla scuola».

Così, chi sceglierà di fare il medico in un comune montano potrà avere un accesso preferenziale alla posizione di direttore sanitario e gli verrà riconosciuto un credito d’imposta acquistando o prendendo in affitto un immobile in montagna per ragioni di lavoro. Agevolazioni e premi che riguarderanno anche gli insegnanti, dal punteggio di servizio al credito d’imposta per la casa. Allo stesso modo, gli imprenditori agricoli e forestali si riconosce un contributo per la propria attività e per investimenti in pratiche green, fondamentali anche all’interno di una più ampia cornice, quella delle green communities, che «assolvono a due diverse funzioni – dice Gelimini -, da una parte rinforzare i rapporti tra aree montane e rurali in vista della maggiore tutela e valorizzazione di beni comuni di generale fruibilità, dall’altra innescare un virtuoso rapporto sussidiario di scambio con le realtà urbane».

Per rendere meno isolate le comunità montane è stato poi considerato centrale l’impegno per connettere alla rete mobile e internet (con la banda ultralarga) anche le aree più remote della montagna, rafforzando ulteriormente le misure previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e coinvolgendo anche alcune territori inizialmente esclusi dal Pnrr. Un elemento che dovrebbe contribuire alla presenza in montagna delle generazioni più giovani. In questa direzione va il credito d’imposta previsto per le piccole e microimprese in cui il titolare o almeno uno degli esercenti abbia meno di 36 anni. E dall’altra parte, per evitare lo spopolamento delle comunità montane, vengono riconosciuti a chi non ha ancora compiuto 41 anni altri delle detrazioni fiscali per il mutuo sulla prima casa, ma solo nei comuni con meno di 2mila abitanti. Questo complesso di misure – scrive ancora Gelmini – va ad inserirsi in «una strategia generale che vede le montagne italiane protagoniste anche nel Pnrr, con le green communities» e che ora attende il vaglio del Parlamento.

Federico Capurso

https://www.ilsecoloxix.it/(10/03/2022)
(La fotografia di Senarega – Valbrevenna è di Giacomo Turco)

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