Ezio Lucarno – Cialacche

Nato a Genova l’11 agosto 1926,
caduto in Val Vobbia (Genova) il 28 novembre 1944,
apprendista meccanico,
Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

 

 

 

 

 

 

Era ancora un ragazzino quando, a Genova, aveva avuto i primi contatti col movimento antifascista clandestino. Fu così che, dopo l’8 settembre 1943, “Cialacche” (questo il nome di copertura che aveva scelto e che in genovese significa chiacchiere) e cinque dei suoi compagni, dopo aver appoggiato gli scioperi antifascisti, distribuito volantini e recuperato armi, salirono armati ed equipaggiati in montagna. Ben presto il ragazzo si impose per il suo coraggio e per il senso di responsabilità e fu nominato commissario di distaccamento della Brigata “Jori” della Divisione Garibaldi “Cichero” . Cadde sul Monte Antola dopo un furioso scontro con i nazifascisti.
La MOVM alla memoria di “Cialacche” ha questa motivazione: “Giovane diciottenne, entusiasta ed animoso, entrava tra i primi a far parte del movimento partigiano, ripetutamente distinguendosi per temerario ardimento. Dopo essersi più volte portato in difficili e sanguinose azioni nel corso di duri rastrellamenti, alla testa del suo distaccamento, affrontava ancora una volta il nemico in combattimento notturno. Accerchiato da preponderanti forze, con pronta decisione e cosciente sacrificio, si portava da solo in posizione adatta ad attirare, con il fuoco della sua arma, la attenzione ed il fuoco nemico. Permetteva così ai dipendenti di sganciarsi e di ripiegare e cadeva, dopo lunga resistenza, crivellato di colpi. Nobile esempio di virtù guerriera e di alto senso del dovere”.
A Genova ad Ezio Lucarno è stata intitolata una via, prospiciente l’edificio della scuola media che porta il suo nome accomunato a quello di Massimo D’Azeglio. Sul luogo dove il ragazzo è caduto combattendo c’è un cippo che reca incise queste parole, dettate da Giorgio Gimelli:

“Dicevi: l’esempio del commissario
è marciare per primo
e mangiare per ultimo.
Così sei partito per primo in pattuglia
contro il reparto nazista
che qui ti ha ucciso.
Noi vorremmo poter ancora
sentirti parlare dell’avvenire
come facevi nelle riunioni
del Distaccamento Mandoli
e avremmo tante domande da fare
tanti dubbi tante critiche tanta delusione
da esprimere.
Ci fossi ancora tu
Commissario Cialacche
ad aiutarmi col tuo sorriso
la tua fiducia nel Popolo
e nella Classe Operaia”.

Biografia tratta dal sito internet http://www.anpi.it

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