Torre di Pontenure

Dove si trova

Pontenure dista circa 10 km da Piacenza .

La torre

Tipico esempio di arte romanica, il campanile ha una struttura estremamente diversificata, che ben testimonia l’antichità della sua origine: alto circa 28 metri e dalla base quadrata, presenta una calibrata successione di tre registri sovrapposti di specchiature doppie, suddivise verticalmente da una lesena centrale. I primi due registri risultano coronati da quattro archetti pensili, mentre grosse lesene angolari serrano la superficie dell’edificio e un fregio a dente di sega segna lo stacco tra le campiture decorative. La parte basamentale, la cui costruzione sembra risalire intorno all’anno Mille, risulta composta da grossi ciottoli e pietre di diverse dimensioni, rozzamente squadrate e sommariamente disposte entro spessi letti di malta. Nella zona superiore è stato invece impiegato materiale laterizio irregolare, con file ben allineate di mattoni disposti di piatto, di taglio e anche a spina di pesce. Essa viene invece fatta risalire, in base ad esempi coevi dell’area lombarda, alla seconda metà dell’XI secolo. La realizzazione, nella seconda metà dell’Ottocento, dell’attuale cella campanaria a bifore archiacute ha comportato, oltre alla scomparsa della cornice decorativa e forse di un piano di apertura originario, anche il rimaneggiamento della muratura in corrispondenza dell’ultimo registro. Sulla parete che guarda verso la via Emilia è presente una croce di mattoni realizzata in ricordo di una missione popolare, probabilmente predicata in preparazione di una visita pastorale di monsignor Giovanni Battista Scalabrini. In occasione di alcuni lavori svolti verso la fine dell’Ottocento venne pure scoperta una lunga galleria che collegava la torre con il podere detto “del Castello”, attualmente di proprietà della famiglia Sforza-Fogliani, dove è presente un edificio eretto sui resti dell’antico castello alto medievale che sorgeva nel nostro paese.

L’attuale aspetto della torre risale al 1877: in quell’anno, come si apprende da un censuale redatto dall’allora arciprete Gioacchino Cella e tuttora conservato presso l’archivio parrocchiale, la struttura fu oggetto di alcuni lavori che portarono alla realizzazione dell’attuale cella campanaria. «Il tetto del campanile minacciava rovina e i muri stessi in più luoghi erano fragili. Ho fatto accomodare prima i muri, poi demolito il tetto ho fatto fare nuova la pilastrata alzandola quasi di due metri con disegno analogo a quello della torre e poi fatto di nuovo con nuovi legnami e tegole il tetto medesimo. Dopo il tetto ho fatto costruire per intero il castello delle campane». Importanti lavori di restauro e consolidamento vennero compiuti anche da monsignor Silvio Losini, arciprete di Pontenure dal 1952 al 1977. Nel 1955 vennero tolti l’intonaco e le tavelle che fino a una certa altezza nascondevano le lesene della torre, mentre tre anni più tardi vennero rifatti i pavimenti dei vari piani (due in cotto e gli altri in legno) e furono sostituite le pericolanti scale in legno con nuove scale di ferro. Verso la fine degli anni Ottanta del secolo scorso venne rimossa dalla ditta Gruppi anche la grande croce posizionata sulla sommità della Torre nel secondo dopoguerra. Essendo ormai pericolante, la croce lasciava penetrare nel tetto acqua e umidità, mentre con un intervento di emergenza si provvide anche a riordinare e rinfrancare i coppi e a puntellare le travature che si trovavano in cattivo stato, in attesa di un completo rifacimento del tetto.

Con il passare dei decenni, infatti, gli agenti atmosferici e probabilmente anche le vibrazioni provocate dal passaggio dei mezzi pesanti avevano messo a dura prova la resistenza strutturale dell’edificio, causando la caduta di tegole e calcinacci. Anche per questo, agli inizi del giugno 1990, un’apposita ordinanza emessa dall’allora sindaco Adriano Paratici disponeva un parziale sbarramento della via Emilia, la chiusura precauzionale della chiesa e la messa in opera di paratie di protezione; anche la millenaria torre veniva completamente imbrigliata. Iniziarono subito i lavori di recupero, effettuati dalla ditta Edilverde di Pesaro, che mirarono principalmente al consolidamento delle murature con l’iniezione di ben 750 quintali di resine e malta e comportarono l’installazione di idonee cerchiature metalliche, oltre che al rifacimento del tetto, alla pulizia del paramento murario e degli elementi decorativi. La chiesa venne riaperta al culto il 30 settembre dello stesso anno, mentre la torre dovette restare ingabbiata per altri due anni: venne infatti ufficialmente inaugurata il 29 giugno 1992, in occasione della festa di San Pietro, alla presenza dell’allora prefetto Berardo Ienzi e del vescovo di Piacenza Antonio Mazza. Il complesso intervento comportò una spesa complessiva di circa 400 milioni di lire.

Cenni storici

L’odierno campanile è stato probabilmente ricavato riutilizzando una precedente struttura a torre costruita per scopi difensivi (facente forse parte di un antico castrum romano di età tardo-imperiale), che già nel XII secolo dovette essere inglobata all’interno della fortificazione che proteggeva il primitivo complesso ecclesiastico. La torre risulta infatti orientata in modo da poter scrutare la pianura circostante fino all’antico ponte romano sul Nure e sorvegliare la via Emilia e le altre strade che conducevano al paese, trasformandosi all’occorrenza in posto di avvistamento, segnalazione e difesa.
E’ sorto su un fortilizio di cui rimangono tracce già nel 977. Nel 1872 giunse a Pontenure il nobile Felice Sforza Fogliani di Vicobarone che acquistò il castello facendovi eseguire notevoli rimaneggiamenti. Durante i lavori venne scoperta una lunga galleria che si estendeva fino alla chiesa, collegando l’interno del castello alla torre. Insieme alla torre, la chiesa è la costruzione più antica del paese; essa sorse certamente in epoca anteriore al Mille sulle rovine di un edificio medioevale, in stile romanico, a croce latina.

Informazioni turistiche

La torre attualmente è il campanile della chiesa di San Pietro Apostolo ed è chiusa al pubblico.

Fonti

turismo.provincia.piacenza.itvacanze.itinerarionline.itwww.parrocchiapontenure.it
Foto dal sito www.mondimedievali.netwww.parrocchiapontenure.itpaesi.altervista.org

Lascia un commento