Castelà

Dove si trova

Il poggio denominato Castelà è a metà strada tra Pievetta e Campomenoso, nel comune di Santo Stefano d’Aveto.

I ruderi

Sulla cima di un poggio chiamato ancor oggi su alcune carte geografiche Castelà, a metà strada tra Pievetta e Campomenoso sorgono le rovine di una torre d’osservazione, posta in contatto visivo diretto con il castello di Santo Stefano d’Aveto e con il Castelluzzo di Caselle/Allegrezze. Data la scarsità dei ruderi, peraltro sepolti sotto una fitta vegetazione, è difficile definire la conformazione originaria della struttura, che si può presumere piuttosto semplice: data la natura del luogo, una collinetta aguzza prospicente la strada, per tenere sotto controllo il territorio sottostante era sufficiente una torre alta pochi metri. Attualmente, ciò che resta dell’impianto consiste in un muro semicircolare che si eleva di circa un metro sul piano di calpestio, proprio sulla vetta della torre, che mostra pietre ben squadrate con tracce di malta come legante, più alcuni residui di altre strutture murarie, forse parti di un forno o di un pozzo, collocate poco più in basso, al centro di un piccolo pianoro. Il suolo, invaso da rovi e radici, appare fortemente dissestato ed irregolare, e probabilmente una campagna di scavi anche approssimativa potrebbe portare alla luce maggiori rimanenze.

Cenni storici

E’ arduo stabilire una datazione precisa dell’opera; probabilmente risale al XV-XVI secolo, epoca in cui i Fieschi e poi i Doria si avvicendarono nel possesso del feudo, originariamente sotto il controllo dei Malaspina. Certamente fa parte del sistema tardomedievale di punti di controllo dei traffici viari della valle perfezionato proprio dai Doria, abbandonati poi in epoca più recente, come il castello di Rezzoaglio, dei quali si è in seguito persa la memoria.
Un’ipotesi suggestiva potrebbe mettere in relazione l’abbandono del Castelà, non altrimenti documentato, con gli eventi bellici del 1636. Nel quadro di una guerra di ampio respiro, che coinvolse alcune delle maggiori potenze europee, in quell’anno il Duca di Parma e Piacenza mandò una brigata di soldati francesi, agli ordini del generale De Ville, a conquistare il castello di Santo Stefano. Dalle cronache, sappiamo che costui piazzò un campo fortificato in un luogo munito di una torre. Si è ipotizzato che si trattasse di Torrini, chiamato Villa da Ca’ de Torrino ancora nel 1686, ma sarebbe più logico supporre che i francesi, una volta adocchiato il Castelà, lo abbiano occupato scacciandone i difensori, e utilizzato dunque il sito come base per le artiglierie puntate sul castello di Santo Stefano, per poi smantellarne le modeste fortificazioni una volta terminato l’assalto. In seguito, la guerra volse a sfavore del Duca, che fu costretto a restituire i territori occupati ai Doria, e probabilmente il sito del Castelà non venne più ripristinato nelle sue funzioni di torre di vedetta.

Informazioni turistiche

Del Castelà sono visibili solamente i ruderi.

Fonti

Dalla foto di Giacomo Turco
Foto di Giacomo Turco (giames78.blogspot.it)

Lascia un commento