Oltre 56mila case non abitate: a Gossolengo solo il 12%, Zerba supera il 90%

In provincia di Piacenza ci sono in totale 184mila 969 abitazioni, di cui 56mila 431 non occupate, il 30,5%; vuote e con le porte chiuse oppure utilizzate come seconde case da residenti occasionali, che non ne fanno la propria dimora abituale. Questo secondo la definizione dell’Istat, che al tema offre un quadro specifico, elaborato a partire dal Censimento Permanente 2021.
ABITAZIONI E POPOLAZIONE
I dati messi a disposizione da Istat sono frutto del trattamento statistico delle informazioni presenti nel Registro statistico dei luoghi ed in particolare della componente Registro degli edifici e delle abitazioni, la cui fonte primaria è attualmente il catasto degli immobili al 2020. A partire dal numero di abitazioni complessive, per ciascun comune sono state calcolate le abitazioni occupate e non occupate. Le prime – come indica la nota metodologica – sono state ottenute escludendo dal numero di famiglie tutte quelle che non vivono in un’abitazione (famiglie in altri tipi di alloggio, senza fissa dimora, eccetera) e considerando le famiglie coabitanti. Le abitazioni non occupate sono state, invece, ottenute dalla differenza tra il numero di abitazioni totali e quelle occupate da famiglie. Qui sotto le percentuali dei comuni piacentini rappresentate in ordine crescente.

A Gossolengo son presenti in tutto 2790 alloggi, di cui disabitati 348 – il 12,5% – a Zerba, invece, se ne contano 520 su 570 (il 91,2%). Una ripartizione quasi all’opposto nei due comuni che delimitano l’escursione massima e minima del fenomeno sul territorio provinciale, spaccato tra la scarsa concentrazione di case vuote nelle aree della cinta urbana, alla quota dominante rilevata nelle zone delle alte valli.

CASE ABITATE, I COMUNI DELLA CINTA SUPERANO PIACENZA
A marcare la differenza principale è la localizzazione all’interno degli stessi territori. Nelle città (polo), dove spesso si segnala la sofferenza di disponibilità di alloggi, a livello nazionale la percentuale media di case senza residenti è del 16,9% – come emerge dall’elaborazione di Openpolis – è sostanzialmente in linea con Piacenza capoluogo, dove raggiungono il 17,4%. Guardando ai comuni, cosiddetti di cintura, la media nazionale cresce al 24,2%, mentre nel focus piacentino si evidenziano quote anche decisamente inferiori: è il caso di Gossolengo, Rottofreno e Podenzano, ultimi nella graduatoria provinciale per abitazioni non occupate. Dopo la città, seguono Cadeo, Pontenure, Gragnano e Borgonovo, tutte al di sotto del 20%. Una preferenza dei luoghi dove vivere nel Piacentino che si rispecchia nella fotografia dell’impresa e del lavoro.

VUOTE O PER VILLEGGIATURA, LA MONTAGNA ARRIVA AL 90% 
La montagna interna offre un capitolo a parte. Qui, al fenomeno dello spopolamento, si somma la destinazione turistica con l’impatto delle seconde case, conteggiate tra quelle che non hanno dimoranti stabili: in Italia – scrive Openpolis – incidono al 47%. Al pari e al di sopra ci sono 16 comuni piacentini, da Ziano a Bettola. In alta Valnure, come in alta Valtrebbia o in alta Valdarda, si toccano difatti percentuali di molto superiori: a Morfasso, ad esempio, sono il 69,6% le mura senza residenti, a Ferriere il 79,5% e a Ottone l’83%.

LA PROVINCIA DI PIACENZA A CONFRONTO
In Italia – facendo riferimento a Openpolis – le case non occupate in modo permanente nel 2021 sono il 27,2%. Piacenza, come riferito sopra, conta una quota lievemente superiore, benché distante da quella registrata dalle province con l’incidenza più alta: in testa Sondrio (56,1%), Aosta (56%) e L’Aquila (53,2%). All’altro capo della graduatoria Prato, dove le abitazioni senza residenti si attestano al 7,8%, seguita da Cagliari (11%) e Milano (12,4%).

E in Emilia-Romagna? In tutto sono 2milioni 547mila165 le case presenti, di cui 554mila77 disabitate, pari al 21,75% (terza regione in Italia per bassa incidenza), circa sei punti in meno rispetto alla sola provincia locale.

Linda Dotelli

https://www.ilpiacenza.it/attualita/case-piacenza-vuote-non-abitate-censimento.html (29/02/2024)

Lascia un commento