Principi attivi delle erbe medicinali

Le sostanze chimiche contenute in pianta che ne influenzano la sua attività terapeutica sono dette principi attivi. Le piante producono queste sostanze per far fronte a diverse loro necessità: accumulare sostanze di riserva, combattere i parassiti, necessità di combattere le variazioni climatiche, ecc. Per questi motivi i principi attivi non sono mai presenti nella stessa quantità in un pianta e possono variare sensibilmente a seconda del luogo di crescita. Ad esempio piante che sono innocue e benefiche in Italia sono addirittura velenose in altre nazioni.
La parte di pianta che contiene i principi attivi viene definita droga.
Esistono diversi tipi di principi attivi, quelli più utilizzati in fitoterapia sono:

Alcaloidi:
Gli alcaloidi sono composti organici azotati da utilizzare con estrema cautela in quanto hanno effetti sia deprimenti, sia eccitanti e, agendo direttamente sul sistema nervoso, possono produrre effetti molto pericolosi.
In generale le piante con un alto contenuto in alcaloidi sono quindi da sconsigliarsi per uso domestico se non sotto controllo medico. Tuttavia esistono un certo numero di piante che contengono alcaloidi meno tossici ed il cui uso è diffuso da lungo tempo. Ad esempio gli alcaloidi del caffè e del tè e quelli contenuti nelle foglie di tabacco sono da secoli usati da parecchi popoli nel mondo. Ranuncolacee, Solanacee e Papaveracee sono famiglie di piante particolarmente ricche di alcaloidi.
Dei duemila alcaloidi noti ricordiamo la morfina ad azione sedativa, la codeina ad azione bechica, l’atropina come parasimpaticolitico, la chinina ad azione antimalarica, la scopolamina e la josciamina.

Amidi:
Sono principi attivi con un alto grado di digeribilità derivanti dalla trasformazione dello zucchero e per questo motivo normalmente vengono utilizzati come supporto per altri principi attivi. Sempre in virtù della loro digeribilità vengono anche impiegati come base per prodotti dietetici.

Glucosidi:
Sono composti chimici derivati dalla combinazione di una frazione glucidica (zuccherina) con altre molecole di varia natura chimica dotate di una funzione alcolica. Sono sostanze dotate di un grosso potenziale sul corpo umano per cui vanno usate con estrema cautela, dato che molte di esse sono velenose. In medicina se ne usano dosi infinitesimali, soprattutto di glucosidi cardiotonici (per rafforzare l’attività del miocardio), di cardiocinetici (importanti stimolatori del cuore) e di antrachinonici (per curare alcune affezioni dell’apparato digerente). Tra i glucosidi troviamo anche i cianogenetici, pericolosissimi perché in dosi elevate provocano l’arresto respiratorio e cardiaco. La digitale è una pianta particolarmente ricca di glucosidi (digitossina, digossina) e molti farmaci cardiotonici hanno nella loro composizione derivati degli alcaloidi di questa specie officinale.

Mucillagini:
Le mucillagini sono il prodotto di processi vegetativi vitali. Chimicamente sono polisaccaridi eterogenei che, a contatto con l’acqua, si dilatano formando soluzioni colloidali viscose. Hanno una certa efficacia nel contrastare le infiammazioni delle vie respiratorie, le irritazioni del tubo digerente e le infiammazioni intestinali. Alcune piante della famiglia delle Malvacee come l’ altea e la malva sono particolarmente ricche di mucillagini e per questo vengono usate per ridurre i sintomi delle infiammazioni del cavo orale e faringeo.

Oli essenziali:
Sono sostanze oleose non solubili in acqua ma solubili in alcol, etere o solventi organici. La costituzione chimica è molto complessa e varia. Ritroviamo idrocarburi, alcoli, aldeidi, chetoni, fenoli. Gli oli essenziali sono dotati di elevata volatilità (soprattutto in vapore acqueo) e intenso profumo. Si possono estrarre tramite distillazione in corrente di vapore, per spremitura della scorza (in taluni frutti) o tramite l’utilizzo di solventi organici o grassi.
Gli oli essenziali sono dotati di diverse proprietà: alcuni sono antisettici, altri agiscono sull’apparato cardiocircolatorio, respiratorio, nervoso, digerente, endocrino e urinario. Hanno generalmente azione stimolante sulla pelle e sulle mucose e si associano agli oli essenziali azioni espettoranti e fluidificanti. Sono molto utilizzati anche in campo cosmetico.
Sono, comunque, preparati non esenti da controindicazioni ed intolleranze anche serie per l’azione irritante sulle mucose dei composti fenolici e neurotossica di alcuni composti terpenici.
Molte piante appartenenti alle famiglie delle Labiate (es. menta, salvia) ed Ombrellifere (es. anice, finocchio) sono particolarmente ricche di oli essenziali.

Principi amari:
I principi amari appartengono a famiglie chimiche diverse fra loro, ma hanno in comune il sapore fortemente amaro.
Alcuni di essi, ingeriti in dosi appropriate, aiutano la digestione aumentando l’emissione di succhi gastrici.
Normalmente si preparano con una base alcolica.
I principi amari si trovano principalmente in piante delle famiglie delle Labiate e Composite.

Tannini:
Le sostanze tanniche o tannini sono un gruppo eterogeneo di composti polidrossifenolici. Sono solubili in acqua e alcol e sono presenti in grandi quantità nei vegetali. Cortecce, radici, frutti, foglie e galle sono particolarmente ricchi di tannini. Hanno potere astringente e per questo vengono utilizzati per curare le ferite e aumentare il potere cicatrizzante della pelle. Per uso esterno si utilizzano per curare emorroidi, ferite, infiammazioni; per uso interno contrastano le diarree e le enteriti. Purtroppo, a causa della loro composizione chimica, sono difficili da digerire e possono provocare disturbi gastrointestinali se assunti in quantità elevate.

Informazioni in parte tratte da:
“Curarsi con le erbe e con le piante medicinali” Edizioni Demetra
“Curarsi con le erbe” di Laura Mantovani, Edizioni Artemisia

Lascia un commento