Le avvertenze di Orofilo agli escursionisti del 1892

Quelle che seguono sono le avvertenze che “Orofilo” dava a chi volesse visitare i nostri Appennini.

AVVERTENZE E TABELLA
relative a’ prezzi di viaggio e sussistenza nell’Apennino tra la Scrivia e il Taro

AVVERTENZE

Si raccomanda vivamente a coloro che viaggeranno per questa regione, che, nel trattare cogli abitanti circa i prezzi de’ generi da consumare o de’ lavori da eseguire, non si lascino trasportare o dal timore di sembrare soverchiamente ristretti, o dalla vanità di passare per ricchi o generosi, o da una falsa carità verso persone che tutte sono possidenti, ma di attenersi rigidamente ai prezzi che, valendomi di una esperienza quasi quinquennale, qua sotto registro; perchè altrimenti facendo, non solo opererebbero contro il proprio vantaggio, ma, favorendo l’uso di nuovi ed eccessivi prezzi, danneggerebbero tutta la classe dè cittadini, che frequenta questi monti, appunto in vista del loro stato, in quanto concerne il costo della vita, ancora vergine e primitivo; e farebbero il danno dei paesi stessi coll’allontanare il gran numero dei passeggieri non disposti a sottostare a spese maggiori.
Ed abbiamo bene a mente che i nostri monti, per la loro naturale inferiorità e per la loro posizione geografica, non riusciranno mai a trarre a sè d’ogni paese numerose colonie di agiati forestieri, come le Alpi svizzere e savojarde hanno fatto, ed il lasciare che s’infiltri in essi la vita e il costo degli alberghi, foss’anco dè più modesti, sarebbe un volervi uccidere nel suo nascere l’alpinismo.
Giova quindi ricordare che nelle locande di questi monti non ci si deve comportare come nelle locande degli altri paesi ove spese di pigione, servizi e tasse fan salire i prezzi: qui nulla di tutto ciò, qui le locande non sono altro che botteghe aventi per iscopo di spacciare generi agli abitanti stessi del paese, o di alloggiare quelli dei paesi circonvicini, quando muovono a causa di feste, di fiere o lavoro: nè vi ha spese di pigione, essendo ognuno proprietario della casa che occupa, nè di servizio, bastando all’uopo la famiglia del padrone, la quale anzi cura la bottega e l’osteria come un di più, già ricavando a sufficienza il sostentamento dalle proprie terre e dà propri lavori campestri; e le tasse infine sono insignificanti.
Quindi, a impedire che nasca l’abuso di ricevere dal cittadino prezzi più elevati che non si ricevano dal terrazzano, sarà bene, prima di consumare una derrata o accettare l’alloggio, od ordinare un lavoro, pattuirne il prezzo, tenendosi con una rigida fermezza entro i limiti dè prezzi che si trovano indicati nella tabella qui sotto e ricordare ognora che tanto nelle osterie come nelle case alpigiane i generi alimentari si devono contrattare a peso o a numero, a seconda della tabella, come si usa nelle nostre botteghe e non mai a porzione, come si usa nelle nostre locande, solo avendo l’avvertenza di aggiungere al prezzo dè cibi e condimenti che si prendono, cent. 10 pel disturbo del fuoco (non pel costo della legna, che lassù hanno nessun valore) se non si è in più di 2 persone, e di cent. 20 se si è in tre o più.
Non si tolleri nessun tentativo che facessero gli osti di riservare, con sicuro danno del viaggiatore, la presentazione del conto a pasto già cominciato o finito, e di stabilire i prezzi a porzione anzichè a peso, numero o misura; e così si riuscirà a viaggiare senza spendere maggiormente che in casa propria, anzi spendendo meno.
Un’ultima avvertenza sarà d’uopo aver presente ed è di sorvegliare o meglio eseguire da sè l’allestimento dei cibi; in prima per non essere esposti al pericolo di mangiare intrugli nocivi, e poi a fine di non essere ingannati nella quantità dè generi che si acquistano e che si fanno cucinare.

TABELLA
Vetture-Omnibus

Verso il Monte Antola – Linea Genova-Torriglia (uso): Fino a Cavassolo K.12, coi carozzoni locali L. 0,50; fino a Bargagli k.19, coi carozzoni locali cent. 80 (avvertendo prima di tali due prezzi il vetturale); coi carozzoni di Torriglia fino a Bargagli k.19 L. 1,00, Scoffera K.26 L. 1,50, Torriglia K.35 L. 2,00
Linea di Montoggio: Fino ai Piani di Creto K.17 L. 1,00, Montoggio K.25 L. 1,50.
Valle Scrivia – Linea Busalla-Casella: K.8 L. 0,50.
Valle Borbera – Linea Serravalle-Rocchetta: K.22 L. 1,50
Val Curone – Tramwai Tortona-Volpedo: K.22 L. 1,50.
Omnibus Volpedo-San sebastiano: K.14 L. 1,00.
Valle Staffora – Linea Voghera-Varzi: K.29 L. 1,50
Linea del Monte Penice: da Varzi a Bobbio K.27 L. 1,50.
Val di Trebbia – Linea Torriglia-Ottone: fino a Montebruno K.13 L. 0,50, Isola di Rovegno K.21 L. 1,00, dall’Isola a Ottone K.11 L. 0,50, tutta la corsa K. 32 L. 2,00 (!!!).
Linea Ottone-Bobbio: K.29 L. 1,50
Linea Bobbio-Piacenza: K.45 L. 2,25.
Val di Taro – Linea Borgotaro-Bedonia: K.13 L. 0,60.
Verso il Monte Ramaceto – Linea Chiavari-Cicagna: K.18 L. 1,00
Verso il Monte Penna – Linea Chiavari-Borzonasca: K.15 L. 0,60.

Carri e vetture

Merci da trasportare sui carri: L. 0,03 a 0,04 per quintale e per chilometro.
Vetture a 1 cavallo: L. 0,25 il chilometro
Vetture a 2 cavalli: cent. 40 il km.
Il ritorno si paga solo se se ne approfitta, e in tale caso si paga a una metà di prezzo.

Muli e somari

Merci da trasportare: cent. 12 a 18 per quintale e per chilometro, ovvero cent 50 a 70 per quintale e per ora.
Muli a nolo – Senza il mulattiere: cent. 10 il chilometro, ovvero cent. 40 l’ora
Col mulattiere: cent. 20 il chilometro, ovvero cent. 80 l’ora.
Al ritorno si applica la stessa regola delle vetture.
I prezzi indicati soffrono qualche aumento pei percorsi minori di 4 o 5 chilometri.

Guide, portatori e commissioni

Cent. 25 a 30 per ora o L. 2,00 a 3,00 per giorno, pagando anche il tempo del ritorno. Il giorno si calcola di 8 a 10 ore di cammino, l’ora al passo comune degli alpinisti. Il vitto è a carico della persona assunta al servizio.

Pigioni

Nelle case rustiche: da L. 5 a 10 per ambiente e per anno indivisibile.
Nelle case civili: i prezzi sono variabilissimi.
Si intende sempre compresa la relativa suppellettile; biancheria in ogni caso esclusa; nelle case rustiche , escluse ancora le materasse e le coperte.

Locande e cibi

Letti: letto fornito di tutto per una notte cent. 25 a 50 nè villaggi, cent. 40 a 60 nei borghi.
Vino: cent. 60 a 80 il litro, lire 1,00 in bottiglia.
Latte: cent. 10 a 12 il litro, raramente 15, in Valle d’Aveto 20.
Pane: centesimi 35 a 45 il kg. nè borghi; nè villaggi soffre un aumento dal 20 al 40 p.100
Pasta e riso: cent. 40 a 55 il kg.
Formaggi locali: da L. 1,00 a 1,60 il kg.
Burro: fa cent. 13 a 22 l’ettog.; il prezzo minimo è a luglio, cresce fino al massimo in dicembre.
Manzo senz’osso: da L. 1,50 a 1,80 il kg.
Vitella senz’osso: fino al confine del circondario di Genova L. 2,80 a 3,00 il kg.; oltre quel confine da L. 2,00 a 2,20 il kg.
Agnello e capretto: da L. 1,00 a 1,50 il kg.
Pecora e capra: da L. 0,60 a L. 1,00.
Galline: dentro il confine del circondario di Genova da L. 1,20 a 1,60; fuori del confine da L. 0,90 a 1,40.
Polli: dentro il detto confine da L. 0,80 a 1,20, fuori da L. 0,60 a 1,00.
Uova: dentro il confine cent. 4 in maggio e giugno, 5 in aprile e luglio, 6 in febbraio, marzo e agosto, 7 a 8 in gennaio, settembre e ottobre, 8 a 10 in novembre e dicembre; fuori quel confine sempre 1 cent. in meno.
Gli altri generi alimentari e di consumo non menzionati se vendono a prezzi, che non possono in niun caso superare quelli delle botteghe di città, non potendo mai la spesa di trasporto uguagliare quella di dazio civico d’entrata, dal quale vanno esenti quei paesi. Si fa eccezione per le frutta fresche e verdure di importazione lontana, le quali soffrono un qualche aumento, mentre la verdura e frutta di produzione locale valgono la metà che in città.

Esecuzione di lavori

Dalla 1/2 ai 2/3 del costo che hanno in città.

 

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