Lago (Corte Brugnatella)

Foto di Giacomo Turco

Lago (671 mt.). Sottostante un suggestivo sperone roccioso dai profili taglienti, costituito da case in pietra con tetti in ardesia. Nelle vicinanze i resti di un castello detto  Del Lago o Dei Balbi, documentato nel XII secolo come cella monastica si S. Colombano, divenuto avamposto di Bernardo Balbi. All’inizio del XIII secolo passò ai Malaspina, ai Visconti, ai Porri, nel 1533 ai Dal Verme; nel XVII secolo, ormai in rovina, fu abbandonato.

(Fonte: Guida turistica “Piacenza e la sua provincia” di Leonardo Cafferini)

Castello del Lago

Il Castello del Lago non figura in nessuno degli atti di investitura o di divisione ereditaria dei feudi malaspiniani precedenti al XV Secolo. Si sa solo che i Malaspina lo cedettero ai Porri, e che da questi passò ai Balbi nel 1418. I Balbi erano una famiglia della piccola nobiltà locale, che avevano i loro possedimenti principali tra le valli Perino e Curiasca; qui il loro dominio ebbe breve durata, perché già nel 1420 cedettero il castello e le saline che esso proteggeva (ricordiamo che il castello domina sulla confluenza Trebbia-Aveto, e che nella parte terminale della Val d’Aveto esistevano in passato numerose fonti d’acqua salsa, risorsa commerciale di valore inestimabile) a Pietro Malaspina di Varzi, i cui discendenti ne mantennero il controllo fino all’occupazione, nel 1448, da parte di Luigi Dal Verme conte di Bobbio. Segue d’ora in avanti una lunga e complessa serie di atti di vendita e riacquisto dei diritti feudali (o di quote degli stessi) sulle saline e sul fortilizio, che coinvolgono di volta in volta i Malaspina, i Dal Verme di Bobbio e quelli di Corte Brugnatella, i Balbi, i Peveri e i Da Lenzino, fino al definitivo acquisto dell’integrità del feudo da parte di Gian Maria Dal Verme nel 1545.

Il Castello del Lago, così chiamato per la vicinanza con il borgo di Lago, sorse per controllare i guadi tra Aveto e Trebbia in prossimità della confluenza tra i due fiumi, confine non sempre pacifico tra feudi e marchesati dipendenti da famiglie spesso rivali nel corso dei secoli. Di questa fortezza, di cui rimangono alcuni possenti muri perimetrali e un’ampia sala voltata che verosimilmente costituiva il basamento su cui forse si innestava un torrione d’osservazione, non si hanno informazioni storiche rilevanti, se non che venne eretta ad opera della locale famiglia dei Balbi, feudatari dei Brugnatelli e poi dei Malaspina e dei Visconti nella conduzione del comprensorio di Corte Brugnatella.

(Fonte: Giacomo Turco )

Gli appunti di toponomastica del Notiziario bobbiese

Dialetto: u Lágo – frazione del comune di Corte Brugnatella. Dal Latino “lacus” A non molta distanza dall’abitato si mostra un acquitrino pressoché asciutto, forse anticamente più grande e che diede il nome alla località. (Dagli appunti del prof E. Mandelli)

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