Cercando piccole botteghe in Val Trebbia

L’itinerario è uno dei più lunghi dei Colli Piacentini, arriva fino a Bobbio, non distante dal confine ligure. Il territorio è crocevia di culture e tradizioni di diverse regioni: Emilia, Lombardia, Liguria e Piemonte. Nel Medioevo fu teatro di scontri cruenti di diverse famiglie feudatarie, di cui restano diverse testimonianze nei numerosi castelli. Tra il XVIII e il XIX secolo fu prima sotto lo stato Sabaudo e il Genovesato poi sotto la provincia di Pavia. La valle offre paesaggi che spaziano dalla pianura, dove il torrente scorre lento formando grandi anse, per arrivare alle colture di collina, nella media valle, fino a restringersi in gole suggestive oltre Bobbio, nella val d’Aveto, il principale affluente del Trebbia.
TRAVO: IL REGNO DEI TORTELLI – La prima meta gastronomica è Travo, sulla sponda sinistra del fiume, con l’Osteria del Sole. La cuoca, Elena, è mamma della titolare Alfreda Anselmi. Durante la settimana, a mezzogiorno, si servono piatti veloci, ma sono sempre disponibili i tortelli con la coda oppure quelli di zucca, così come gli anolini con ripieno di stracotto e le tagliatelle, che vengono preparati per la sera. Arredi antichi e caminetto danno un’atmosfera di calore, rafforzata dalla cortesia dei collaboratori. La selezione dei vini è accurata. Facendo quattro passi nella vicina piazza Trento si può acquistare pasta fresca da Il Fornaio. Si trovano i classici formati piacentini e anche una serie di prodotti di pasticceria, tra cui la torta di patate, da una ricetta che mescola zucchero e grana, né dolce né salata, ottima comunque.
IL MERCATO E LE BOTTEGHE DI PERINO – Riattraversato il fiume, la statale 45 all’altezza di Cernusca si divide in due, una parte, che consigliamo di evitare, è a scorrimento veloce, l’altra è il vecchio percorso che porta a Perino, meta del nostro itinerario. Nella piazza del paese, il sabato, si tiene un piccolo mercato dove nel periodo invernale si possono acquistare i funghi secchi, un vanto della valle, ma anche qualche formaggio o salume, da selezionare con attenzione. A destra la statale prosegue curvando a sinistra: all’angolo si trova la Panetteria salumeria Zavattoni, che d’estate organizza all’aperto squisite merende e pane infornato da loro, mentre d’inverno offre i prodotti del Panificio Bergamini di Bobbio, ottenuti da farina biologica a lievitazione naturale, una micca a pasta dura e una focaccia che da sole meritano la sosta. Lungo il percorso vi sono diverse discese al torrente dove d’estate la gente ama fare il bagno. All’altezza di Bobbio la statale permette due entrate in paese, ma è preferibile proseguire per qualche centinaio di metri per poter ammirare il Ponte vecchio o “gobbo”, risalente all’epoca Romana. Si racconta fosse stato costruito dal diavolo su richiesta di San Colombano, il monaco irlandese che fondò l’Abbazia di Bobbio, nel VII secolo.
A BOBBIO – I migliori acquisti golosi a Bobbio si fanno nella contrada di Porta Nuova che rappresenta il fulcro commerciale del paese. Sulla via si affacciano i negozi, o meglio, le piccole botteghe di artigiani del gusto. La Salumeria Porta Növa ha prodotti senza conservanti lavorati da Silvano, marito di Maura Perini, titolare del negozio. Una particolarità è la provenienza degli animali, che arrivano da un allevamento del piacentino e la lunga stagionatura dei salumi. I prezzi sono un filino più alti che altrove, ma data la qualità, ne vale la pena. Qui si trovano un pane cotto in un forno a legna della val d’Aveto, il formaggio vaccino tipico e inoltre, da maggio a inizio inverno, si possono acquistare ottimi funghi freschi di provenienza esclusiva della val d’Aveto e della val Trebbia. Quelli secchi sono a disposizione tutto l’anno. Proseguendo verso piazza Duomo, sulla sinistra, c’è un piccolo punto vendita con la cui insegna sulla tenda recita Salumeria Forneria, anche se la ragione sociale è in realtà Antica Forneria. Stefania Balletti è orgogliosa delle ciambelline leggermente salate (buslanin) che prepara il marito Roberto, ma lo è ancora di più della torta di mandorle con uova e zucchero senza burro né farina. L’offerta di pasticceria prosegue con dolcetti e biscotti di vari tipi e altre torte semplici tipo la sabbiosa e quella di mele. Dopo tanti acquisti è tempo di riposo: si lascia Bobbio in direzione Piacenza e a Mezzano Scotti ci si può rilassare all’agriturismo Cà del Sartù, condotto da Claudio e Loretta. Per pranzo e cena è meglio prenotare. Le camere sono affacciate sui vigneti e il Trebbia è a qualche centinaio di metri, lo si raggiunge a piedi.

http://www.civiltadelbere.com (16/07/2013)

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