«Durante la pandemia ho deciso di ascoltare quella voce, dentro di me, insoddisfatta di cosa stavo facendo o non facendo. Così ho deciso di smettere di rimandare, e di dedicarmi completamente a ciò che amo con tutti i rischi connessi a un cambiamento del genere: la Val Trebbia». A raccontarlo è il piacentino Diego Ciciliati, classe 1983, tecnico di soccorso fluviale internazionale Rescue 3 Europe.
Il suo progetto è denominato “Trekking dei Meandri” e punta a «far scoprire il fiume da dentro, senza filtri e troppi tecnicismi, con un po’ di anima in più. Trekking dei Meandri nasce dalla mia storia, dalla mia voglia di restituire qualcosa a questa valle che mi ha cresciuto. È nato nel momento in cui ho scelto di cambiare vita, lasciare tutto il superfluo e tornare all’essenziale: il contatto con la natura, con l’acqua, con le persone. È un progetto vivo, che propone esperienze autentiche nel fiume Trebbia: river trekking, tubing, canoa e corsi di sicurezza fluviale».
Il Trebbia è al centro di ogni attività. «Portiamo le persone dentro il fiume, letteralmente. A piedi, con i tubing, le canoe, con i nostri corpi che restano lo strumento principale per ogni esperienza. Non è solo sport: è immersione totale in uno degli ambienti più belli e puliti d’Italia. Questo è un fiume limpido, vivo, sorprendente. È anche uno dei fiumi più didattici d’Italia: insegna senza spaventare». La natura del fiume regala scorci inattesi. «Ci sono pozze azzurre nascoste tra le rocce, canyon scolpiti dall’acqua in migliaia di anni, spiaggette selvagge dove il silenzio sembra avere un suono. Ma la vera perla è la sensazione di essere nel cuore della natura, lontani da tutto, anche se si è a pochi minuti dalla strada».
Thomas Trenchi
https://www.liberta.it/ (02/05/2025)
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