Doria e Fieschi, è l’ora della riconciliazione: un baciamano sancisce la pace di Torriglia

Sono passati 476 anni da quando la congiura più celebre della storia di Genova, divise per sempre due tra le più influenti famiglie della Repubblica: i Doria e i Fieschi. I primi mantennero il potere, ma piansero la morte di Giannettino, figlio del principe Andrea; i secondi furono spazzati via dalla storia, a cominciare dal principale condottiero del casato, Gian Luigi, che morì annegato in darsena dopo aver ricevuto un colpo di archibugio nelle prime ore dell’assalto, tra il 2 e il 3 gennaio 1547.

Fino a oggi parlare di Fieschi e di Doria, così come avviene a Firenze per i Pazzi e i Medici, rappresenta una sorta di metafora della divisione politica portata alle estreme conseguenze. Tutto è simbolicamente cambiato da ieri, quando – per la prima volta in maniera ufficiale – l’ultimo discendente dei Fieschi, Ibleto, figlio del grande pittore Giannetto Fieschi, ha avuto di fronte l’ultima discendente del ramo principesco dei Doria, Gesine Pogson Doria Pamphilj. Lo storico incontro è andato in scena a Torriglia, in occasione dell’inaugurazione della statua di Gian Luigi Fieschi e delle manifestazioni legate alla “Giornata del Fiesco”.

L’immagine di Ibleto Fieschi che si produce in un cavalleresco baciamano nei confronti della principessa Doria è a suo modo storica. Anche se i protagonisti non hanno mai covato rancori reciproci in tutta la loro vita. Anzi, convenevoli a parte, hanno amabilmente chiacchierato e poi hanno pranzato insieme, scherzando: «Se dobbiamo scontrarci a duello, meglio farlo con lo stomaco pieno».

All’evento era presente anche Claudio Garbarino, consigliere delegato dal sindaco di Genova Marco Bucci a presenziare questo sorprendente momento storico: «Da appassionato di storia e tradizioni, Bucci ha apprezzato molto questa iniziativa». Protagonista della giornata anche Elisa June Floridi Doria, figlia della principessa, e il consorte di quest’ultima, Massimiliano Floridi. Non poteva naturalmente mancare Fabrizio Carraro, manager torrigliese che ha studiato nei minimi particolari l’iniziativa e finanziato il monumento. Quest’ultimo, peraltro, è originale quanto l’incontro tra gli ex acerrimi nemici: una statua di Gianluigi Fieschi in armatura, posta sott’acqua. Per non dimenticare il tragico destino del congiurato filiscano, come racconta lo stesso Carraro: «Avere memoria di quella che è stata la famiglia più potente di queste vallate e ha dato lustro alla nostra cittadina è un atto di giustizia. Peraltro oggi è accertato che sia stato colpito alla fronte da un colpo di archibugio. Abbiamo scelto di porre la statua orizzontale e sotto il pelo dell’acqua per avere memoria della fine di Gian Luigi.

L’incontro tra le famiglie ha incorniciato perfettamente una giornata indimenticabile. Soprattutto per Torriglia». Anche Alessandro Piana, vicepresidente della Regione, ha ricordato la figura di Gian Luigi Fieschi: «Condusse in modo eccellente il piano per prendere il controllo di Genova e fu davvero solo la sfortuna a sconfiggerlo. Quanto alla sua morte, persino Andrea Doria in una lettera chiarisce che non scivolò in mare pesantemente corazzato, ma cadde in acqua colpito alla fronte da un’archibugiata mentre guidava coraggiosamente l’assalto alla galea Capitana dei Doria, indossando sugli abiti solo una leggera corazzina da abbordaggio».

https://www.ilsecoloxix.it/genova/2023/07/31/news/doria_fieschi_torriglia-12974086/ (31/07/2023)

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