Castello di Cerreto Landi

Dove si trova

Cerreto Landi è una frazione del comune di Carpaneto Piacentino, dal quale dista cira 2,5 km.

Il castello

La struttura architettonica del fortilizio é a pianta rettangolare con tre torri angolari sporgenti. Nel mastio, al centro del fronte principale, si aprono due ingressi, pedonale e carraio, serviti un tempo dal ponte levatoio del quale si conservano le sedi dei bolzoni. L’imponenza dell’ingresso rivolto a sud-est e la presenza di fossati convalidano, insieme alle tracce di una antica torre isolata al centro del cortile,  la funzione di controllo esercitata da Cerreto sulla rete di comunicazioni che collegava la collina piacentina alla Via Emilia. Nei muri in sasso e ciottoli di torrente, classica struttura delle costruzioni piacentine del XIII secolo, appaiono inserti più moderni in laterizio, aperture e porticati con arco a tutto sesto ed alcune feritoie nella torre di nord-ovest.

Cenni storici

Il castello di Cerreto o Cereio, collocato fra il torrente Riglio ed il Chero, viene documentato di proprietà di Oberto Landi nel 1385. Successivamente, nel corso delle lotte condotte dai guelfi piacentini contro i duchi di Milano, il cronista piacentino Musso afferma la fedeltà del fortilizio di Cerreto a favore dei Visconti.
Durante il ducato di Gian Galeazzo Maria Sforza, nel 1490, la Camera Ducale si impossessò parzialmente del castello, allora in mano a Bartolomeo Landi, concedendolo poi a Galvano Landi e al fratello Verzusio che ne ottenne l’investitura nel 1516. Alla fine del XVII secolo, con l’estinzione del ramo maschile dei Landi, il castello passò alla Camera ducale farnesiana, poi a Lorenzo Verzusio Beretti, figlio di Muzio e di Antonia Maria, ultima discendente in linea femminile dei Landi di Cerreto. Nel 1726, dopo un altro passaggio di proprietà, fu venduto al chierico Andrea Giacometti. Nel 1736, l’investitura feudale di Cerreto fu attribuita a titolo gratuito all’ambasciatore del duca Francesco Farnese alla Corte d’Inghilterra, il generale G. Angelo Gazzola. Il titolo fu trasmesso al figlio Felice, generale al servizio del Re di Spagna, fondatore dell’Accademia d’Artiglieria a Segovia e, nel 1771, dell’Istituto d’Arte di Piacenza per avviare i giovani sprovvisti di mezzi allo studio della pittura e della scultura. Tali vicende, legittimano la trasformazione, in età barocca, del castello a signorile palazzo di campagna, attuata nel rispetto degli originari caratteri fortificatori.

Informazioni turistiche

Il castello è visitabile solo esternamente

Fonti

www.emiliaromagna.beniculturali.it
Foto dal sito www.emiliaromagna.beniculturali.itwww.mondimedievali.netwunnish.altervista.org

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