Vendersi, il paese degli spaventapasseri. Ecco la loro storia

Io sono Manlio, il paese dove abito si chiama Vendersi, è un borgo bellissimo nel comprensorio comunale di Albera Ligure, in Val Borbera.
Sono un contadino, non proprio un contadino classico, non ho un cuore che batte, ma ho un’anima; diciamo che dovrei essere in supporto ai contadini per proteggere le loro coltivazioni.  Ecco io sono uno spaventapasseri, di fatto io non spavento nessuno e tantomeno i passeri, che ogni giorno mi vengono a salutare appoggiandosi sulla mia spalla. Insomma sono molto buono e, diciamolo, anche molto bello.
La mia storia inizia la scorsa estate, quando le mie creatrici mamme, che si chiamano Silvia e Ivana, mi hanno messo in un piccolo prato, con tanti fiori e anche tanti piccoli oggetti molto carini, a cui io facevo la guardia.
Ma un brutto giorno sono arrivati degli uomini e hanno detto che non potevo più stare lì, perché quel lembo di terra era loro.
Mi hanno gettato per terra in un angolo, io mi sono sentito perso e triste  credevo proprio che la mia esistenza finisse lì. Poi è arrivato l’inverno e le mia mamme umane mi hanno riposto in un luogo riparato, lì ho trascorso molti mesi insieme a  mia moglie Matilde e a una nostra amica che si chiama Delfina. Lei è una tipa una po’ strana per questi posti; ha un abito giallo carino e porta sempre una collana di perle, insomma è un po’ snob, ma è molto simpatica. Mia moglie Matilde invece è proprio come me, la semplicità è il suo punto di forza, con il suo grembiule, la camicetta bianca e porta il fazzoletto in testa. L’inverno è stato più lungo del solito perché c’è stato quel maledetto virus che chiamano Covid, così siamo stati chiusi fino ad aprile. Periodo terribile.
A maggio è arrivata la sorpresa. Silvia e Ivana mi hanno trovato un’altra collocazione, un posto meraviglioso da dove è possibile vedere l’antica abbazia di Vendersi e un panorama mozzafiato sulla Val Borbera. Con me c’è naturalmente mia moglie Matilde e poco lontano c’è Clementina con la sua gonna gitana e il cappello di paglia. Già, perché nel nostro borgo sono arrivati tanti altri amici, adesso siamo in 14. Vi presento gli altri.
All’inizio del paese c’è Mariuccia, lei sta davanti al pollaio e fa compagnia alle galline, ma soprattutto al gallo Rocco. Di fronte a lei c’è Giovanni, lui sì è un vero spaventapasseri,  è un po’ burbero, infatti lo hanno messo nell’orto così le cornacchie non mangiano le verdure.
In paese c’è Aurelio con la sua carriola, poi c’è Juliette, lei è una parigina elegantissima, vestita di rosa, cappello blu e tulipani in mano. Anche Rosalinda non scherza per eleganza, camicia viola, gonna di seta rosa e cappello a falde larghe.
Anche  la signora Lisetta è piuttosto chic, giacca bianca, gonna stretta, cappello, foulard e collana di corallo, sta sempre con il marito, Gustavo, un signore molto distinto con occhiali, sciarpina, cappello e legge i giornali.
Gelsomina è una ragazza sbarazzina con le sue lunghe trecce bionde e poi c’è Rosetta, una vecchina gentile che sferruzza tutto il giorno; infine Caterina, colta e riservata, riconoscibile perché legge sempre.
Mi stavo dimenticando Gennarino, lui è piccolo piccolo e se ne sta appollaiato su un cartello.
A luglio forse ci sarà un matrimonio, abbiamo saputo che Harry e Betty vorrebbero sposarsi a Vendersi, lo speriamo tutti. Un po’ di allegria ci vorrebbe proprio!
Ma il grande evento ci sarà il prossimo anno, quando l’emergenza sanitaria sarà davvero archiviata Silvia e Ivana hanno promesso che organizzeranno un grande raduno di spaventapasseri , in realtà avrebbe dovuto svolgersi quest’anno, ma il paese è piccolo e il distanziamento sociale non è facile da osservare e poi noi spaventapasseri siamo molto affettuosi , vogliamo poterci abbracciare e baciare quando ci incontreremo.

Loredana Barison

http://www.giornale7.it/ (23/06/2020)

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