La misteriosa storia di San Guglielmo, patrono della parrocchia di Fascia

In passato si è persino dubitato che San Guglielmo di Aquitania, Santo Patrono di Fascia, sia effettivamente esistito.
Ciò, nonostante che il culto del nostro Santo sia diffuso non solo nel Centro Nord dell’Italia e nel Sud della Francia, ma anche in Olanda, Boemia e Austria oltre che in Germania, ed in particolare a Colonia ove vengono conservate alcune reliquie. In effetti San Guglielmo ha cercato di alimentare il mistero attorno alla sua figura.
Nato a Poitiers, in Francia, verso il 1100, per taluni sarebbe morto il Venerdì Santo del 1137 a Santiago di Compostela, durante un pellegrinaggio di penitenza. Per altri invece la morte sarebbe avvenuta il 10 febbraio 1157, giorno stabilito da papa Innocenzo III nel 1202 per la sua venerazione e ancor oggi riportato nei calendari, in un luogo chiamato Malavalle, presso il paese di Buriano, in provincia di Grosseto, ove si era ritirato in eremitaggio per meditare e pregare.
Certo è che Guglielmo, duca d’Aquitania e conte di Pittavia, proviene da una nobile famiglia francese (la figlia Eleonora, dopo alcune vicissitudini, sarà la madre di Riccardo Cuor di Leone, re d’Inghilterra) e, dopo una vita guerriera e sregolata, viene redento da San Bernardo di Chiaravalle.
Recatosi prima pellegrino in Terra Santa, sistemate le questioni politiche e dinastiche, finisce in Spagna, a Santiago di Compostela, dove sarebbe morto e sepolto in tutta fretta, senza che alcuno abbia potuto vederlo, vicino alla tomba di San Giacomo. In realtà si sarebbe trattato di una finta morte (al posto della salma sarebbero state poste delle pietre) per potere rinascere a nuova vita e peregrinare prima in Spagna, poi in Lunigiana e Garfagnana per fermarsi, i suoi discepoli, nel Grossetano, sulla via per Roma, sui monti presso Castiglione della Pescaia ove, in fama di santità per le opere e i miracoli, morirà nel 1157. Così narra anche una cronaca custodita nella cattedrale di Tolosa. Ancora oggi a Fascia, il 10 Febbraio di ogni anno, viene ricordato San Guglielmo, anche se la festa patronale viene celebrata la seconda domenica di agosto.
Tale circostanza sta a dimostrare l’antichità del culto del santo, se si pone in mente che nel mondo pagano nello stesso periodo si celebrava la festa della mietitura. Spesso le feste cristiane hanno preso il posto di alcune feste pagane basti pensare, solo per restare nel territorio comunale di Fascia, che a Carpeneto il terzo giorno della festa era dedicato a “San Cinghiale” e la festa finiva con l’incendio di un pupazzo di paglia.
Che San Guglielmo, nelle sue peregrinazioni, sia passato anche da Fascia? Le strade della Spagna per Roma passavano anche sulle nostre montagne, per convergere a Luni e proseguire per la Toscana. Ebbene, proprio sopra l’antica Luni si trova il paese di Nicola, nel comune di Ortonovo, che ha come Santo Patrono San Guglielmo d’Aquitania, santo che è venerato anche a Minucciano in Lucchesia, a Castiglione della Pescaia, a Buriano, a Tirli e a Vetulonia nel Grossetano.
E proprio a Nicola, l’undici febbraio del 2002 una delegazione di Fascia, guidata dal parroco e dal sindaco, si è recata a incontrare, nel giorno della festa patronale, gli abitanti del paese con il loro parroco e il loro sindaco. L’incontro è avvenuto sulla caratteristica piazzetta davanti alla chiesa e l’accoglienza è stata affettuosa e calorosa, mentre l’antica chiesa di Nicola ha suscitato interesse e ammirazione nei visitatori. La Santa Messa è stata presieduta da Don Pietro Cazzulo, parroco di Fascia e concelebrata con tutti i sacerdoti del vicariato.
E’ stata poi distribuita “l’erba di San Guglielmo”, un’erba le cui proprietà sono indicate per curare infezioni, ed in particolare il giradito (che a Nicola, ancor oggi, viene chiamato “il male di San Guglielmo”), ma ottima anche per preparare profumate tisane e che sarebbero state svelate dal santo ai nicolesi.
Dopo un ghiotto intermezzo gastronomico di alta qualità presso il ristorante Cervia e la celebrazione dei Vespri, si è visitato il paese.
Un centro posto sulla sommità di un cucuzzolo e costruito compattamente a più riprese, in modo concentrico attorno al monte, con antichi edifici caratteristici in cui sono inserite diverse edicole che ricordano episodi della vita di San Guglielmo. Singolare è il fatto che il Santo venga sempre raffigurato quale eroe guerriero cristiano, così come anche a Fascia, a differenza di quanto avviene in tutta la Toscana ove invece viene raffigurato come eremita.
Il panorama che si apre sulla foce del Magra, sulla pianura di Massa e sulle Alpi Apuane è veramente spettacolare. Ci si è dati infine appuntamento a Fascia per il giorno 11 Agosto, ove la popolazione si è preparata per ricevere questi nuovi e al tempo stesso antichi amici per celebrare, in fraternità, la festa di San Guglielmo d’Aquitania, proclamato “Santo d’Europa” per la devozione che accomuna nel suo nome fedeli di diversi paesi europei.

Avv. Elvio Varni

(Questo articolo è stato tratto dal N° 19 del 16/05/02 del settimanale “La Trebbia”)

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