Tra il 23 e il 25 aprile 2025, un giovane grifone, ribattezzato Ovidio, è stato protagonista di un viaggio che ha interessato le Aree Protette dell’Appennino Piemontese. Il rapace – parte di un progetto di reintroduzione condotto in Abruzzo dall’associazione Rewilding Apennines sotto la guida dell’ornitologo Mario Posillico – è stato avvistato nei pressi del Monte Carmo, a cavallo tra il Parco dell’Alta Val Borbera e il Parco Antola.
Dato il temporaneo rallentamento dei suoi movimenti, reso possibile grazie al monitoraggio satellitare, due nostri collaboratori, Renato Cottalasso e Giacomo Ferraro, si sono recati immediatamente sul posto per una valutazione delle condizioni del grifone. Si è scoperto che Ovidio – insieme ad altri 12 esemplari non marcati di grifone – si stava nutrendo di una carcassa di cavallo. Il 26 aprile risultava già in Provenza, in sosta nei pressi del carnaio di Rugon. Dopo alcune settimane, il 12 maggio, ha ripreso la rotta verso sud, tornando in Italia centrale.
Il caso di Ovidio rappresenta non solo un successo per i progetti di reintroduzione del grifone (Gyps fulvus), ma anche un’importante testimonianza dell’interconnessione tra fauna selvatica e paesaggi antropici.
“Questi interventi – spiega Mara Calvini, guardiaparco Aree Protette Appennino Piemontese – sono fondamentali per rafforzare la presenza di questo avvoltoio saprofago nell’Appennino centrale e più in generale in tutta Italia. Tuttavia, affinché tali progetti possano avere successo nel lungo periodo, è essenziale garantire la conservazione degli habitat montani tradizionali come le malghe e gli alpeggi”.
Alessia Torrigno
https://www.giornale7.it/(03/06/2025)
(Fotografia di Renato Cottalasso)
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