Il rischio che una grossa frana che incombe da un terreno privato nel comune di Sant’Olcese si stacchi e finisca sulla linea è, a quanto sembra, il principale ostacolo alla riapertura del trenino Genova-Casella, il cui servizio è fermo da settembre 2024 e, da allora, parzialmente sostituito da un servizio navetta.
Otto mesi di lavori, mai conclusi, che avrebbero dovuto essere al massimo tre ma che sono stati complicati, tra le altre cose, dalla frana. Al momento, come aveva già anticipato qualche settimana fa in consiglio regionale l’assessore ai Trasporti Marco Scajola, né la Regione, né i Comuni interessati dalla linea ferroviaria a scartamento ridotto né tantomeno Amt, la municipalizzata del trasporto pubblico che gestisce il trenino, non sono riusciti a trovare soluzione.
Motivo per cui non esiste ancora un cronoprogramma dei lavori né un’idea di una possibile riapertura. Nel frattempo, delusione per i turisti che avevano scoperto della ferrovia storica dalle guide, e disagi per i pendolari delle valli Bisagno, Polcevera e Scrivia, costretti a ripiegare su navette (insufficienti) o sul mezzo privato.
Secondo quanto riporta l’agenzia Dire, il tavolo istituito sul tema in consiglio regionale è stato aggiornato a una futura riunione allargata a cui parteciperanno anche i tecnici dell’assessorato alla Difesa suolo.
Mentre altri cantieri di riqualificazione e messa in sicurezza della linea stanno procedendo, compreso quello su un’altra frana staccatasi quasi all’inizio del percorso, nel comune di Genova, sul fronte di Sant’Olcese, in località Sardorella, tutto resta fermo.
Nel frattempo, però, secondo quanto risulta all’agenzia di stampa, la Regione ha prorogato il contratto di servizio ad Amt per la gestione del trenino fino alla fine del 2026. Una partita da oltre 5,5 milioni, di cui poco più di 2,1 coperti da risorse ministeriali. Il contratto sarebbe scaduto il 15 aprile, ma la giunta di piazza De Ferrari ne ha prolungato la durata con una delibera dello scorso 10 aprile.
“Un atto dovuto”, viene spiegato dagli uffici, perché sarebbe stato impossibile pensare a una nuova gara, con eventuale cambio di gestione, a fronte degli investimenti da parte di Amt per la messa in sicurezza della linea e a lavori ancora pienamente in corso.
https://www.genova24.it/(03/05/2025)
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