La Via dei Malaspina

Sul portale di Explora di Regione Lombardia, unico Registro Lombardo dei sentieri, il 21 dicembre 2021 è stato pubblicato e riconosciuto l’itinerario “Via dei Malaspina”.

L’Oltrepò pavese e tortonese è da sempre una terra di passaggio, attraversata nell’antichità da soldati e mercanti e nel Medioevo dai pellegrini che andavano verso Roma, ma ancora oggi da chi si muove tra il Piemonte, la Lombardia, la Liguria e l’Emilia.
Sin dai primi secoli del medioevo la sua fascia collinare, posta ai piedi dell’Appennino, è stata percorsa da una variante francigena che, provenendo dalla Val di Susa e dal Monferrato, dopo Tortona risaliva la Val Staffora fino a Varzi per poi giungere a Bobbio, in Val Trebbia.
Qui, nell’abbazia fondata dall’abate irlandese San Colombano, erano custodite le spoglie del Santo, considerato con San Benedetto uno dei padri del monachesimo occidentale e della civiltà europea. Da Bobbio i pellegrini diretti a Roma proseguivano poi attraverso gli Appennini seguendo la Via degli Abati verso Pontremoli, dove potevano ricollegarsi al percorso francigeno principale.
Dopo il Mille l’antico itinerario tra Tortona e Bobbio, già documentato a partire dal VII secolo,  si caratterizza per il dominio della casata dei Malaspina, subentrati agli Abati di San Colombano nel controllo dei transiti attraverso l’Appennino, grazie ai possedimenti acquisiti in Val Staffora e congiuntamente in Lunigiana e poi confermati dall’imperatore Federico Barbarossa.
Oggi questo storico percorso attraverso la Valle Staffora torna a rivivere, facendo scoprire un territorio ricco non solo di testimonianze culturali e architettoniche, come la serie quasi ininterrotta di pievi, di borghi e di castelli, ma anche di bellezze naturalistiche oltreché di importanti tradizioni enogastronomiche; una ricchezza che continua a rendere l’Oltrepò meta attraente di  turismo lento e alternativo.

Tappe dell’itinerario

1. Da Tortona a Pozzol Groppo

Tappa in prevalenza pianeggiante, di difficoltà media, con qualche salita verso la metà e nel tratto finale. Il percorso si svolge interamente ai piedi delle colline tortonesi tra cui si aprono le amene valli Grue e Curone che discendono dai rilievi dell’Appennino più prossimi alla pianura. Dopo la partenza da Tortona si attraversano i borghi di Viguzzolo e di Volpedo, con le notevoli pievi romaniche di S. Maria Assunta e di S. Pietro, e si sale a toccare lo storico centro di Monleale Alto, nella zona di interesse paesaggistico ed enologico de “La Cerreta”, recentemente riconosciuta Patrimonio Unesco.
A Volpedo è anche possibile visitare il Museo-Studio e la Casa natale del pittore divisionista Giuseppe Pelizza da Volpedo, il noto autore de “Il Quarto Stato”. L’itinerario prosegue fino a raggiungere il crinale tra la Val Curone e la Val Staffora, dove si eleva il castello malaspiniano di Pozzol Groppo e dove la tappa si conclude. L’intero tracciato, che presenta parti su asfalto e parti su sterrato, è adatto anche all’utilizzo in mountain bike.

2. Da Pozzol Groppo a Varzi

La tappa si addentra nell’Oltrepò pavese risalendo la ridente Valle Staffora con i suoi paesaggi collinari e montani, il verde dei prati e dei boschi, i piccoli borghi di pietra, le pievi e i castelli.
Il percorso, salvo il tratto iniziale in discesa, si presenta pianeggiante e di difficoltà media; oltre Biagasco esso si svolge per intero seguendo il tracciato rettilineo della ex ferrovia Voghera-Varzi, oggi trasformata in pista ciclopedonale; si tratta della nota Greenway, che alterna tratti di asfalto e tratti ancora sterrati, ma a breve asfaltati, e che lungo il fondovalle incontra i piccoli centri di Ponte Nizza, Molino del Conte e Bagnaria; nelle vicinanze, sulle alture dei dintorni, si trova la pregevole abbazia di S. Alberto di Butrio.
Una deviazione di pochi chilometri senza però allungare il percorso consentirebbe, volendo, di visitare anche i suggestivi borghi di Cecima e di San Ponzo Sèmola con le rispettive pievi medievali.
La tappa si conclude a Varzi, capoluogo della Valle e antica sede del marchesato dei Malaspina, che conserva un suggestivo centro storico  e alcuni monumenti notevoli, come il Castello Malaspina e la Pieve di S. Germano.

3. Da Varzi a Bobbio

Tappa di montagna, che da Varzi conduce a valicare il crinale del monte Penice (1.460 m), la vetta più settentrionale dell’intero Appennino, risalendo il suo versante lombardo fino al passo della Scaparina (1.108 m), per poi scendere lungo quello emiliano e raggiungere così Bobbio, capoluogo della val Trebbia, un altro tra i ‘borghi più belli d’Italia’ che si incontrano sulla Via dei Malaspina.
La tappa è impegnativa per il dislivello che fa superare, ma assicura l’esperienza di una piacevole varietà di paesaggi e di non comuni attrattive ambientali: come la suggestiva discesa sulla vecchia mulattiera che percorre la stretta valle del torrente Bobbio, in un ambiente naturale immerso nel silenzio e rimasto del tutto incontaminato.
A conclusione della tappa Bobbio riserva al visitatore una singolare ricchezza di monumenti, a partire dal complesso monumentale dell’abbazia  di S. Colombano, nel ricordo del suo passato di primario centro culturale e monastico dell’alto medioevo che le è valso il titolo di ‘Montecassino del Nord’.

https://www.in-lombardia.it/ (21/12/2021)

(Le fotografie, partendo dall’alto, sono:
La prima, Varzi, di Giacomo Turco
La seconda Tortona, dal sito mapio.net
La terza, Pozzol Groppo, di Giacomo Turco
La quarta, Bobbio, di Mirco Bruzzone)

Lascia un commento