Ponte Organasco (Cerignale)

Ponte Organasco (457 mt.). Caratteristico borgo medioevale situato al crocevia per Genova, Bobbio  e Pavia, il cui toponimo deriva dal ponte romano che si trovava in prossimità del fiume Trebbia adiacente ad un monastero medioevale. Difeso da un castello, le cui rimanenze sono visibili in alcuni edifici dai caratteri stilistici cinquecenteschi. Dalla metà del XII secolo appartenne ai Malaspina, poi ai Doria, nel XVII secolo ai Castelli, nel XVIII secolo ai Palazzi e agli Ansaldi. Del 1622 l’oratorio di S. Carlo in pietra a vista. Sull’antico tragitto Caminus Genue l’oratorio di S. Agostino dell’XI secolo, rimaneggiato in tempi successivi.

(Fonte: Guida turistica “Piacenza e la sua provincia” di Leonardo Cafferini)

L’abitato di Ponte Organasco prese questo nome per la sua vicinanza con l’omonimo ponte.
Il nome trova assonanza con quello che un tempo veniva dato alla valle del torrente Bobbio: Valle Organa, in seguito tramutato in Valgrana. In documenti del 1700, il ponte viene anche citato come ponte del Gavazo.
Ponte Organasco fu sede di una cella monastica, con Oratorio e ospitale e, dal XIII secolo, di un insediamento francescano a guardia del ponte sulla Trebbia. Il borgo, in età moderna e contemporanea, fu a lungo posseduto dalla famiglia Palazzi di Genova, ed è uno dei più caratteristici e meglio conservati della vallata.

(Fonte: “Le antiche mulattiere” di Guido Ferretti)

Il borgo di Ponte Organasco è un luogo apparentemente secondario, che invece a un esame più attento si rivela significativo: belle case in pietra a vista (che segna il passaggio dallo stile ligure, più spesso intonacato e colorato, a quello dell’Oltrepò montano) racchiudono un castello risalente all’XI secolo, in posizione strategica lungo la via di Genova. Nel XIV secolo, sotto la Repubblica di Genova, il castello venne ampliato e diventò un palazzo gentilizio fortificato, munito di un camminamento di ronda; vi soggiornò in diverse occasioni il vescovo di Bobbio sant’Antonio Maria Giannelli. Una costruzione annessa fu trasformata all’inizio del periodo barocco in una cappella, come è documentato da una bolla papale.

(Fonte: www.appennino4p.it)

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