Denavolo (Travo)

Foto di Monika Rossi

Denavolo (412 m s.l.m..) è una frazione del comune  di Travo, distante dal capoluogo di comune 2,5 km.
La frazione è raggiungibile dalla strada statale 45 di Val Trebbia, imboccando nella frazione di Quadrelli una strada comunale e seguendo le indicazioni per Denavolo.
Indicata sulla cartografia ufficiale col toponimo di Dinavolo, è composta da due abitati chiamati rispettivamente Denavolo Chiesa e Gattavera Dinavolo.

La località è abitata sin dalla preistoria; nel V secolo a.C. viene invece citata la presenza di un villaggio posto sulla sommità del monte Denavolo. In epoca medievale la zona entra nei possedimenti della famiglia Malaspina, per poi essere ceduta al comune di Piacenza. Denavolo è citato con il nome di Denaurem in un atto redatto a Varzi nel settembre del 1210 che riporta come il marchese Rainaldo Malaspina tenga in feudo la località dal comune di Piacenza. Denavolo entra, poi, a far parte del feudo di Montechiaro, che nel 1414 viene concesso a Bartolomeo Anguissola.
Successivamente Denavolo è feudo della famiglia Morandi. La chiesa dei santi Faustino e Giovita viene citata per la prima volta in documenti risalenti al XVI secolo, pur se la sua presenza potrebbe essere preesistente.
Nel 1909 vennero costruiti il cimitero situato a nord della chiesa e raggiungibile con una strada vicinale e la sacrestia, mentre nel 1923 venne ricostruita la volta a cupola posta al di sopra del presbiterio della chiesa.

La chiesa dei santi Faustino e Giovita, situata in località Denavolo Chiesa e costruita nel XVII secolo, presenta un’unica navata di modeste dimensioni (m. 5×12) ed è dipinta esternamente di arancione e bianco. Il campanile ospita tre campane costruite nel primo dopoguerra, mentre sotto alla cella campanaria è situato l’orologio. Il suono delle campane a volte viene sentito anche da Travo. Dal sagrato della chiesa si può ammirare un ampio panorama sul versante opposto del fiume Trebbia.

Fonte: Wikipedia

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