Barche (Coli)

Foto di “La Valle delle favole”

Barche (985 mt.). Secondo una leggenda il toponimo deriverebbe dal punico Annibale Barca che vi sostò nel 218 a.C. Del 1923 la chiesa del Sacro Cuore in stile neogotico con facciata in pietra arenaria, torre campanaria in stile romanico, interno ad unica navata.

(Fonte: Guida turistica “Piacenza e la sua provincia” di Leonardo Cafferini)

Gli appunti di toponomastica del Notiziario bobbiese

Barche – Dialetto: e bèrch – è barche – Frazione del Comune di Coli. Per voce uguale l’Olivieri nel suo Dizionario T. Lombardo, scrive: «Forse possono riferirsi a un it. “Barca”, ma poiché il veneto la “barchessa” uguale a “tettoia”» non pare inammissibile un femminile di “barco”. E alla voce “Barghe” «sarà forse la voce alpina “Barga” (capanna); onde il cuneese “barge” uguale fienile. Il bobbiese la “bèrca” uguale a più graticci di canne sovrapposti a distanza per l’allevamento dei bachi da seta. Nell’archivio vescovile (carta P4B) all’anno 1350 circa si trova “terra ad Baregum” corrispondente all’attuale casa isolata e terreni posta a poche centinaia di metri da Bobbio e denominata “Bargo”. La voce storica ci fa pensare a un “Baricum o Barica” da cui l’italiano “barca”. La voce basso latina sembra derivare dal greco uguale come barca, zattera, ma posteriormente: grande casa, isola, terra (vedi Dizionario manuale Greco-italiano di G.Müller – Torino 1921).

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