Castello Spinola-Adorno di Borgo Adorno

Dove si trova

Borgo Adorno, frazione di Cantalupo Ligure AL, in alta val Borbera alle falde del monte Giarolo, sul torrente Besante, tributario del Borbera.

Il castello

Il castello di Borgo Adorno è costituito da un compatto volume realizzato in pietra di impianto molto irregolare, vagamente quadrangolare e sviluppato in altezza. L’irregolarità della pianta è dovuta al preesistente fortilizio di cui, nella ristrutturazione del Seicento, sono stati conservati i muri perimetrali realizzando però all’interno i locali principali a pianta regolare.
Ciò giustifica la presenza nelle sale di murature esterne di notevole e variabile spessore.
Sull’angolo di nord est insiste una torre circolare coronata da un apparato aggettante su beccatelli chiaramente decorativi e risalenti quindi alla ristrutturazione seicentesca. Lavori di manutenzione straordinaria eseguiti recentemente hanno evidenziato come la struttura della torre fosse originariamente isolata rispetto al resto del complesso consentendo così di ipotizzare un impianto dell’antico fortilizio analogo a quello di strutture coeve quali il castello di Carrega Ligure, o di Campo Ligure, ovvero costituito da un recinto murario fortificato all’interno del quale si trovavano una o più torri di estrema difesa e avvistamento. Sul lato sud opposto sono presenti infatti locali a pianta ottagonale che portano a ipotizzare la presenza di un ulteriore torre.
La piazza ha un impianto tendenzialmente regolare con la presenza sui lati opposti di due piccole costruzioni simmetriche e, sul muro di contenimento a monte, di una fontana completata da due nicchie simmetriche ai lati contornate da lesene e capitelli. L’impianto della piazza è chiaramente sei/settecentesco come documentato dalla data, 1704, riportata su uno degli elementi dei pilastri che delimitano l’accesso.
La cappella, dedicata a Santa Caterina Adorno Fieschi, la santa di casa, presenta una armonica facciata sulla piazza di impianto barocco e una pianta rettangolare mossa agli angoli e coperta da una volta a vela lunettata sulla quale si apre un piccolo matroneo.
Il piccolo cortile giardino antistante la facciata verso valle presenta una pianta molto irregolare ed è circondato da spalti insistenti su strutture preesistenti. Due piccole torri ne delimitano il contorno. Il prospetto principale, quello a levante con la torre, si affaccia su una piazza circondata da  muratura alla quale si accede da due ingressi simmetrici caratterizzati da pilastri in pietra a bugnato coronati da bocce in arenaria. Sulla piazza affacciano anche la cappella gentilizia sull’angolo sud, mentre sul lato opposto, a fianco della torre si apre il portale di accesso. Questo è costituito da un piccolo corpo di fabbrica coperto con un locale sovrastante il portale inquadrato da due lesene doriche che sostengono un frontone curvilineo al di sopra del quale è presente lo stemma Adorno compreso fra due volute. Dal portale si accede al retrostante giardino pensile.
La piazza ha un impianto tendenzialmente regolare con la presenza sui lati opposti di due piccole costruzioni simmetriche e, sul muro di contenimento a monte, di una fontana completata da due nicchie simmetriche ai lati contornate da lesene e capitelli. L’impianto della piazza è chiaramente sei/settecentesco come documentato dalla data, 1704, riportata su uno degli elementi dei pilastri che delimitano l’accesso.
La cappella, dedicata a Santa Caterina Adorno Fieschi, la santa di casa, presenta una armonica facciata sulla piazza di impianto barocco e una pianta rettangolare mossa agli angoli e coperta da una volta a vela lunettata sulla quale si apre un piccolo matroneo.
Il piccolo cortile giardino antistante la facciata verso valle presenta una pianta molto irregolare ed è circondato da spalti insistenti su strutture preesistenti. Due piccole torri ne delimitano il contorno.
L’interno del castello è costituito da ambienti sobri e di grande fascino con pavimentazione in cotto e volte di copertura in pietra. Al primo piano si trova un salone a doppia altezza, presenza tipica delle residenze barocche in questo caso giustificato anche dalle funzioni di rappresentanza di un feudo imperiale in cui, come già ricordato, si teneva anche corte di giustizia.
L’austero castello di Borgo non presenta particolari elementi architettonici decorativi né decorazioni pittoriche nonostante in documenti della fine del 1781 si parli di “camera grande dipinta” di cui oggi non si trova riscontro. Sono tuttavia presenti due sale con lunette dipinte da Clemen Parrocchetti alla fine degli anni ’50
Il fascino del castello è quindi dovuto alla sua posizione dominante una valle incontaminata senza alcun elemento strutturale o naturale di disturbo e all’integrità della struttura, che risponde alle descrizioni del XVII secolo, alla presenza di un arredamento in gran parte originario nonché alla collezione di arte contemporanea di Clemen Parrocchetti, discendente degli Adorno, che qui ha vissuto e lavorato a lungo.

Cenni storici

Secondo storici locali Borgo, unitamente ad altre fortificazioni della zona, faceva parte di una linea difensiva del tardo Impero romano (secolo IV) a difesa della città di Libarna.
I primi documenti su Borgo risalgono al 1176, citato nelle convenzioni tra il Barbarossa e i Tortonesi nelle quali vengono restituiti molti loro castelli, tra i quali Borgo che, nel 1164 per alterne vicissitudini, erano passati ai Pavesi.
Nei secoli XII e XIII Borgo e tutta la Val Borbera era dominio dei Malaspina, ma notevoli erano le ingerenze dei Vescovi di Tortona e del Comune di Tortona.
Data la sua importanza strategica dovuta sia al controllo delle vie di comunicazione fra la pianura e la Repubblica genovese, che alle prerogative di feudo imperiale, il castello di Borgo, come una specie di “super partes”, funge come sede amministrativa e di giustizia per numerosi piccoli feudi che a macchia di leopardo si estendevano fino a Busalla in Valle Scrivia.
Nel secolo XIV gli Spinola espandono la loro influenza dalla Valle Scrivia in Val Borbera.
Durante tale periodo è documentata la presenza di un altro castello in località Pallavicino a breve distanza da quello di Borgo.
Nel 1518 Tolomeo Spinola lascia eredi dei propri feudi, Borgo incluso, i fratelli Antoniotto e Gerolamo Adorno.
La presenza degli Adorno, importante famiglia dogale genovese, continua fino alla soppressione del sistema feudale da parte di Napoleone (1797) e i discendenti ne detengono la proprietà sino ai giorni nostri.
Durante la dominazione degli Spinola e successivamente quella degli Adorno, il castello di Borgo viene abbandonato a favore di quello di Pallavicino, più efficiente, ma il suo crollo a seguito di una frana riporta gli Adorno a Borgo.
Alla metà del 1600 gli Adorno decidono di trasformare la struttura castellana nella dimora gentilizia oggi esistente.
Durante la Resistenza 1943-45, è sede di un ospedale da campo e di un presidio partigiano.

Informazioni turistiche

Il fascino del castello è quindi dovuto alla sua posizione dominante una valle incontaminata senza alcun elemento strutturale o naturale di disturbo e all’integrità della struttura, che risponde alle descrizioni del XVII secolo, alla presenza di un arredamento in gran parte originario nonché alla collezione di arte contemporanea di Clemen Parrocchetti, discendente degli Adorno, che qui ha vissuto e lavorato a lungo.
Mail:  info@archivioclemenparrocchetti.cominfo@castellodiborgoadorno.it
Tel. : 338 2162246 – 340 1401945

Fonti

https://www.preboggion.it/CastelloIT_di_AL_Borgo_Adorno.htm
https://storiediterritori.com/2018/07/14/il-castello-di-borgo-adorno/
https://www.archivioclemenparrocchetti.com/la-storia.asp

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