Torre e resti del castello di Castelnuovo Fogliani

Dove si trova

Castelnuovo Fogliani è una frazione del comune di Alseno, dal quale dista circa 3 km.

La torre

La torre è l’unico elemento che oggi rimane del castello, trasformato in residenza signorile nel corso del Settecento per volere del Primo Ministro del Regno di Napoli Giovanni Sforza Fogliani. che commissionò i lavori a Luigi Vanvitelli, il celebre architetto della Reggia di Caserta.
Nonostante la radicale trasformazione apportata all’edificio, Vanvitelli, conservò la torre, considerata già allora uno dei migliori esempi di torri medievali nel piacentino e sicuramente la più imponente. includendone il basamento nel corpo d’ingresso, a destra dell’androne. Egli compose la nuova facciata in forme neoclassiche, movimentandola con cornici, mostre di finestre e paraste color ocra chiaro in contrasto con il colore rosso scuro di fondo e utilizzò la stessa cromia anche nel portale d’ingresso che conduce al cortile e dà accesso alle due scenografiche rampe di scale ellittiche che portano alla terrazza sul giardino all’italiana.
La fortezza medioevale si presenta come una fastosa residenza con una facciata di stile neoclassica racchiusa in un imponente parco. L’interno è ricco di saloni raffinati dipinti preziosi di vari generi fra cui non si puo’ non evidenziare quella affrescata da Giuseppe Natali.

Cenni storici

Il borgo, situato all’inizio della valle dell’Ongina, è documentato nel 1100 come Montebello e primi feudatari furono ii Della Porta che lo cedettero anche in affitto al Comune di Piacenza. Stretto intorno a ciò che rimane del castello medievale, fu legato poi ai Visconti e infine ai Fogliani .
Nel 1188, le truppe parmigiane, cremonesi e modenesi capitanate da Morello Malaspina, occupate nell’assedio del vicino castello di Alseno, invasero e distrussero Castelnuovo. La torre, infatti risulta costruita nel 1189 con denaro dato dai parmigiani a titolo di risarcimento di danni di guerra. Nel 1215 si registra anche un attacco da parte di cremonesi, reggiani e parmigiani con macchine da guerra, concluso con la resa dei difensori dopo sei giorni. Essa fu poi di nuovo rimaneggiata o ricostruita nel Trecento, come testimoniano evidenti caratteri tipici delle torri di quell’epoca, quali la cortina muraria interamente in laterizio, il coronamento a denti di sega e i tre merli di foggia ghibellina su ogni fronte. Questi ultimi sono arricchiti da una cartella sfondata a scopo decorativo: accorgimento poco usuale, ma già presente in territorio piacentino nel castello di Vigolzone.

Informazioni turistiche

Attualmente il complesso ed il parco appartengono all’Istituto G. Toniolo di studi Superiori di Milano.
Visite guidate solo su prenotazione: tel.++39.0523.947112
Possibilità di organizzare convegni e congressi.

Fonti

www.emiliaromagna.beniculturali.itturismo.provincia.piacenza.itwww.comune.alseno.pc.it
Foto dal sito wunnish.altervista.orgwww.comune.alseno.pc.itwww.emiliaromagna.beniculturali.it – Nicola Bergami – Alberto Bruschi

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