Castello di Vigolo Marchese

Dove si trova

Vigolo Marchese è una frazione del comune di Castell’Arquato, dal quale dista circa 4,5 km.

Il castello

L’attuale edificio, simile ad una casa rurale fortificata, possiede dell’originario castello la torre passante posta quasi al centro del complesso. In laterizio, con caditoie correnti su beccatelli e apparato a sporgere su tutti e quattro i lati, essa funge da passaggio tra due cortili, uno padronale e uno rustico, risalenti ad epoche diverse. La torre costituiva forse ingresso ad un più antico edificio a pianta  quadrangolare con quattro torri d’angolo ed il mastio al centro. Degno di interesse é l’oratorio di San Giovanni Battista, ubicato vicino a castello ed edificato nel XVI secolo nel quale sono lapidi che ricordano i Pusterla, altri nobili locali e Vincenzo Boselli Bonini nato nel castello nel 1760 ed autore di “Storia di Piacenza” edita nel 1804.

Cenni storici

Il luogo dove sorge il castello era chiamato in origine Vigolo dè Marchesi per l’appartenenza ai marchesi Obertenghi che nell’XI  secolo vi fondarono un monastero di Benedettini. Il 20 aprile 1314, Galeazzo, duca di Milano, ordinò ai capitani delle truppe di marciare su Vigolo e di incendiare le case e il castello, per di distruggere i presidi avversari che tenevano sotto controllo parte del contado.
Un atto del 1326, conservato all’Archivio di Piacenza, riporta il compito del proprietario del tempo, di nominare i custodi o portonari del castello. Verso il 1527 Vigolo, apparteneva al feudo dei conti Sforza di Santa Fiora, signori dell’intero territorio di Castell’Arquato e dell’alta Val d’Arda, mentre alla fine del XVI faceva parte della giurisdizione del cardinale Sforza. All’epoca del ducato farnesiano, l’edificio passò ai Pusterla, famiglia da cui prese il nome, a cui rimase fino all’estinzione, verso la metà del Seicento. Alla loro estinzione (avvenuta verso la metà del Seicento), l’edificio passava ai Bonini per il matrimonio di una delle discendenti della famiglia stessa.. L’ultima della casata, ai primi del 1700, lo portò in dote ai Boselli che lo tennero fino al principio del corrente secolo. La Pusterla fu successivamente (1946) acquistata dal signor Carlo Zanetti, da cui passò ai suoi eredi. Ne sono gli attuali proprietari i signori Giovanna e Giorgio Freschi, proprietari dell’azienda Pusterla insieme alla famiglia Gandolfi. .

Informazioni turistiche

Il castello è visitabile solo esternamente oppure contattando l’azienda vitivinicola www.vinipusterla.it

Fonti

www.emiliaromagna.beniculturali.itwww.vinipusterla.itpcturismo.liberta.it
Foto dal sito www.emiliaromagna.beniculturali.itwww.mondimedievali.netwunnish.altervista.orgvaldarda.wordpress.comwww.vinipusterla.it

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