Il sacrificio di Albino Badinelli nel romanzo di Esposito

A 100 anni dalla nascita, la storia di Albino Badinelli è diventata un romanzo.
«Una biografia del giovane carabiniere di Santo Stefano d’Aveto che ha offerto la sua vita e perdonato i componenti del plotone che lo fucilavano, esisteva già. Allora, ho pensato ad una storia romanzata, affiancata però da una ricerca storica rigorosa», spiega l’autore, Elio Esposito.
Il giovane carabiniere era tornato a casa, ma in attesa di nuovi ordini, dopo la distruzione della caserma di Santa Maria del Taro, dove era in servizio. Si presentò, comunque, spontaneamente, alla Casa Littoria di Santo Stefano, pur non facendo parte della Resistenza, quando le autorità fasciste minacciarono di dare fuoco al paese e uccidere altre 20 persone, se non avessero avuto la consegna dei “giovani sbandati”. Oggi, è insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile, è ricordato tra i “Giusti dell’umanità” ed è stato scelto come uno dei Testimoni del Sinodo dei Vescovi sui Giovani che ha convocato Papa Francesco in Vaticano nel 2018.
Nel processo di beatificazione in corso, ha raggiunto il grado di “Servo di Dio”. Esposito fa partire la vicenda dal giorno dell’esecuzione, per poi raccontare la vita di Albino attraverso episodi verosimili, ricostruiti anche attraverso le testimonianze di diversi anziani, incontrati in Val d’Aveto, nei mesi scorsi, con la compagnia e l’aiuto di Franco Sanguineti. Alla presentazione del libro, fatta recentemente, erano presenti, oltre all’autore, Arnoldo Mosca Mondadori, scrittore, poeta, collaboratore di Alda Merini e pronipote dell’omonimo, storico editore italiano, e don Luca Ramello, docente alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, impegnato, in particolare, nell’ambito della pastorale; giovanile. Era presente anche il pronipote Tommaso Mazza, seminarista di Chiavari, presidente del comitato per la beatificazione.

Simone Rosellini

(Articolo tratto da Il Secolo XIX)

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