Nuvole - Fanciullezza ad Ottone |
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Poesie -
Le poesie di Attilio Carboni
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Scritto da Attilio Carboni
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Giovedì 22 Dicembre 2016 06:19 |
Il sole se n’è andato,
oltre i monti, tramontato:
cupo azzurro fa da sfondo
ad ombroso nuovo mondo.
Sopra al prato son supini
dei bravissimi bambini.
Solo sono impegno e zelo:
mentre giocano col cielo.
Dalle nuvole attirati,
alle forme interessati,
stabiliscono confronti
e cercando van riscontri.
“Quella nube sembra un cane,
con in bocca del buon pane…”
“Ecco un orso frastornato,
dalle api punzecchiato…”
Da ponente giunge nera,
a spauracchio della sera…
una nuvola severa,
forte, grave, dura e fiera.
Dentro là tutto ribolle!
Minestrone di cipolle,
con fagioli ed insalate;
olio, sedano e patate?
L’espressione “di patate”
fa scoppiar mille risate!
“Quanto è bella fanciullezza,
innocenza e tenerezza.”
Della vita dolce ebbrezza.
Il gioco con le nuvole era sotto la stretta sorveglianza dei genitori. Non era praticato mai durante il dì, al fine di evitare possibili contatti degli occhi con il sole.
La civiltà rurale utilizzava con sapienza il gioco per indirizzare i giovanissimi verso prudenza e prevenzione. Un’occasione per immunizzarli (divertendoli), contro possibili effetti di superficialità e leggerezze nel gioco stesso, nella vita!
Pensare sempre a ciò che si fa e si dice, a ciò che di nefasto potrebbe seguire.
Attilio Carboni
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