Da Genova appello ai Valtrebbiensi |
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Articoli e racconti -
Giampiero Zanardi
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Scritto da Giampiero Zanardi
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Mercoledì 30 Gennaio 2019 15:32 |
Siamo terra aspra e dura, siamo frontiera verso la pianura, un baluardo da conservare e tramandare, siamo Valtrebbiensi e basta... Siamo storie tutte uguali, siamo sassi sulle rive del nostro fiume, figli prediletti di una terra di confine, un ponte che unisce la Lanterna e il suo mare con la pianura Emiliana.
Presepi abbarbicati sui monti e dolci borghi che stazionano oziosi e placidi facendo da cornice alla Statale 45, che resiste indomita alla necessità del nuovo. Un nuovo arduo per un tracciato antico e spericolato, un nuovo che è un richiamo flebile per una politica attenta solo ai freddi numeri dei residenti e cieca al possibile indotto che la Valle avrebbe con una viabilità più veloce e snella. Ma quello che può apparire solo handicap forse per noi è il farmaco salva vita: restiamo così felicemente incontaminati e fieri d’esserlo. Non esiste una cura miracolosa per lenire i mali della nostra terra, se non augurarci che la parte emiliana del territorio, e Bobbio in primis, sappia resistere ed incrementare la quota lavoro.
Solo mantenendo ed incrementando i posti di lavoro la valle saprà sopravvivere... La miglior viabilità potrà diventare, poi, solo una logica conseguenza e una nuova opportunità. Altra imprescindibile condizione per la nostra tranquilla esistenza in valle e per una Valle che resiste , è che non vengono mai a mancare i presidi delle Stazioni dei Carabinieri: la nostra sicurezza. Il compito di quelle divise, spesso erroneamente scontato, è di fatto la migliore ancora per tutti noi.
Giovanni Zanardi
(Articolo tratto dal N° 3 del 25/01/2019 del settimanale “La Trebbia”)
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