Storia del "Canestrelletto di Torriglia" |
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Scritto da Marco Gallione | ||||||||
Lunedì 26 Gennaio 2009 06:29 | ||||||||
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Se il nostro pensiero va alla grama esistenza che in questi monti si trascinava nel secoli passati si può capire meglio il valore e l'evoluzione del canestrello.
Consideriamo che solo mezzo secolo fa sull'albero di Natale si appendeva al massimo qualche arancio o mandarino e quindi possiamo intuire la cura, l'attenzione e la parsimonia con cui le nostre nonne mescolavano i preziosi ingredienti. A tutto questo aggiungiamo il fatto che qualche secolo fa in queste zone i cereali più coltivati erano segale, veccia, scandella, la presenza del frumento e quindi di farina bianca era ben rara. Abbiamo ancora notizia del canestrelletto giallo o di farina di melica. Con questa premessa si può certo considerare molto antica la presenza di questo dolce nel nostri monti. Si rileva traccia di rotelle o "ruette" come nei paesi fliscani si definiscono i canestrelli persino nella monetazione della Repubblica Genovese del Sec.XIII quale simbolo di abbondanza.
Fu quindi possibile coniare dopo tanti secoli bui, primi nell'Italia di quei tempi, una moneta d'oro, il Genovino, che fatto curioso, porta impressa l'immagine di ben sette canestrelli a sei punte, simbolo di abbondanza.
A conferma di questa tesi sappiamo che a Crevacuore, paese del Biellese, esiste un dolce tipico molto apprezzato e ben commercializzato: il Canestrello. La probabile connessione fra le due comunità sta nei comuni feudatari, I Fieschi del Ramo di Torriglia, signori di Masserano e Crevacuore.
un canestrello.
I primi tentativi di commercializzazione del prodotto risalgono al 1820 quando la Signora Maria Avanzino detta Pollicina sposava Giuseppe Dondero, proprietario del primo Bar Caffè di Torriglia aperto in Via Roma, dotato di pianoforte e frequentato dai notabili e dalle autorità del paese e da questi battezzato "Aragno", bar allora illustre a Roma e iniziava la vendita fra gli avventori. Attualmente l'attività di produzione del Canestrelletto di Torriglia protetto dal PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale italiano) è svolta da sette produttori (una fabbrica pasticceria, una pasticceria, 2 forni, 3 laboratori artigianali ) Mauro Casale, storico ed ex Vice Sindaco di Torriglia - E-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
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Ultimo aggiornamento Venerdì 02 Giugno 2017 18:43 |